Il Global Corruption Barometer (GCB) – l’Unione Europea, pubblicato oggi da Transparency International, rivela che quasi due terzi dei cittadini europei pensano che la corruzione del governo sia un problema nel loro paese. Il sondaggio ha interessato oltre 40.000 persone in 27 paesi sulle loro opinioni e esperienze con la corruzione. I risultati evidenziano alcune tendenze preoccupanti in tutta la regione. Nel nostro paese circa la metà delle persone pensa che il governo sia controllato dai pochi gruppi di interessi privati.
Quasi tre cittadini europei su dieci hanno avuto un’esperienza diretta con la corruzione, poiché hanno pagato una tangente o hanno utilizzato una conoscenza personale per accedere ai servizi pubblici. Ciò equivale a più di 106 milioni di persone.
Il sondaggio rivela che il settore sanitario è stato particolarmente esposto alla corruzione mentre i governi hanno avuto delle difficoltà nella gestione della pandemia Covid-19. Sebbene solo il 6% delle persone abbia pagato una tangente per ricevere i servizi nel settore sanitario, ben il 29% dei residenti dell’UE ha usufruito di conoscenze personali per ottenerli. Inoltre, la maggior parte delle persone non pensa che il proprio governo abbia gestito la pandemia in modo trasparente.
"L'UE è spesso vista come un bastione dell'integrità, ma questi risultati mostrano che i paesi della regione rimangono vulnerabili agli effetti insidiosi della corruzione", ha dichiarato Delia Ferreira Rubio, presidente di Transparency International. “Durante una crisi sanitaria, l'utilizzo di connessioni personali per accedere ai servizi pubblici può essere dannoso quanto pagare tangenti. Si possono perdere vite quando le persone con le connessioni ricevono un vaccino COVID-19 o cure mediche prima di quelle con bisogni più urgenti. È fondamentale che i governi di tutta l'UE raddoppino i loro sforzi per garantire una ripresa giusta ed equa dalla pandemia in corso".
Il GCB ha analizzato non solo la corruzione nel settore pubblico, ma anche altre aree legate alla corruzione, come i legami tra affari e politica. Oltre la metà degli intervistati europei pensa che il proprio governo sia controllato da pochi interessi privati. Più di cinque persone su dieci credono che le grandi aziende spesso evitino di pagare le tasse, o che le società spesso utilizzino tangenti o conoscenze per assicurarsi contratti redditizi con le istituzioni pubbliche.
L’utilizzo delle conoscenze personali in Italia è diffuso come in tutta la regione UE: tre italiani su dieci, che hanno utilizzato i servizi pubblici negli ultimi 12 mesi, si sono serviti di conoscenze personali per ottenerli. Il 3%, invece, per ottenerli ha pagato una tangente. Il settore sanitario, durante il periodo difficile della pandemia, è rimasto particolarmente a rischio: il 29% delle persone che hanno utilizzato i servizi nelle cliniche e negli ospedali pubblici, hanno usato le conoscenze personali per usufruirne (seguito dai servizi delle forze dell’ordine (24%) e delle scuole pubbliche (23%)).
Riguardo alla corruzione nelle varie istituzioni, il 32% delle persone crede che i membri del Parlamento siano corrotti, seguito dal 27% che lo pensa sui funzionari del governo. Il 25% pensa lo stesso sui dirigenti aziendali. Anche l’integrità politica e i legami con il settore privato sono un tema che genera inquietudine nei cittadini. Più di metà pensa che il governo sia controllato dai pochi gruppi di interessi privati, e quasi due terzi che le società private usino il denaro o le conoscenze per assicurarsi i contratti pubblici.
Un terzo degli italiani pensa che il livello della corruzione sia aumentato, e ben l’86% crede che la corruzione sia un grande problema nel governo. Inoltre, più di metà è convinto che il governo italiano stia gestendo male la lotta alla corruzione. Solo il 24% crede che i funzionari corrotti affrontino le ripercussioni adeguate. Il 58 % dice che i cittadini non possono segnalare senza paura di subire delle ritorsioni. Questi sentimenti potrebbero avere delle conseguenze forti sulla fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
Per risolvere i numerosi problemi rivelati i paesi europei potrebbero già fare alcuni passi fondamentali. In Italia per esempio potremmo migliorare la trasparenza politica, regolamentando le attività di lobbying e implementando le tutele dei whistleblower con il semplice recepimento della Direttiva europea sul whistleblowing.
“Questi risultati dovrebbero essere un campanello d'allarme sia per i governi nazionali che per le istituzioni dell'UE. La corruzione sta minando la fiducia del pubblico e i decisori politici devono ascoltare le preoccupazioni del pubblico", ha affermato Michiel van Hulten, direttore di Transparency International EU. “Ci sono molte azioni immediate che possono essere intraprese per porre rimedio a questi problemi, come aumentare la trasparenza delle lobby, sia a livello UE che a livello nazionale, e contrastare l'evasione fiscale. E le politiche dell'UE per proteggere i whistleblower e combattere il riciclaggio di denaro devono essere recepite in modo efficace e rapido nel diritto nazionale".
Consulta il report completo qui
Il GCB è uno dei sondaggi più grandi e dettagliati sulle opinioni delle persone riguardo la corruzione e le esperienze con essa, nella loro vita quotidiana, nei 27 paesi dell'UE. Il GCB ha intervistato oltre 40.000 persone nell'UE, da ottobre a dicembre 2020. Per i dettagli sul metodo del sondaggio, consultare la nota metodologica nel rapporto.
Nel rapporto sono disponibili le raccomandazioni dettagliate, così come una ripartizione paese per paese dei risultati di ciascuno Stato membro dell'UE.