Luigi Reggi
Co-fondatore e presidente di MonithonAnalista di politiche pubbliche per la trasformazione digitale e l'accountability. Ha ricevuto un PhD in pubblica amministrazione e politiche pubbliche presso la State University of New York (SUNY) at Albany e un Master in Innovation Management presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Dal 2007 supporta la programmazione e l’attuazione delle politiche per l’innovazione finanziate con i Fondi Strutturali europei presso il Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica e l’Agenzia per la Coesione Territoriale. Studia la trasparenza e l’apertura della Politica di Coesione europea ed è membro del CTS di OpenCoesione. Dal 2013 è co-fondatore e presidente di Monithon, iniziativa di monitoraggio civico dei progetti finanziati dalla politica di coesione.
Sappiamo bene che stanno per arrivare dall’Europa fondi senza precedenti. Non si tratta solo del Recovery Plan (Next Generation EU): ai fondi che da decenni vengono dall’Europa (siamo arrivati al ciclo 2021-2027) si sommano altre misure emergenziali, come il REACT-EU e i fondi nazionali per lo Sviluppo e la Coesione economica, oltre a tutte le altre iniziative finanziate con il debito pubblico italiano.
È quindi fondamentale pretendere che la realizzazione di tutti questi programmi sia posta all’interno della metaforica “casa di vetro”, e accompagnare la trasparenza con un presidio diffuso sul territorio, da parte della cittadinanza, su come le decine di migliaia di progetti saranno realizzati. Questa volta vanno evitati i soliti ritardi, le procedure mal gestite e poco chiare, e il tradizionale rimpallo delle responsabilità tra i vari livelli di governo.
Ma non basta. Le comunità di cittadini dovrebbero associare lo spirito critico all’acquisizione di alcune competenze specifiche. Ci sono diversi studi che si sono occupati del rapporto tra trasparenza e fiducia nelle istituzioni: alcuni di questi, pubblicati su riviste internazionali come il Journal of Public Administration Research and Theory, mostrano che la trasparenza può, almeno nel breve termine, comportare addirittura una diminuzione della fiducia da parte dei cittadini che, per farla breve, scoprono le “magagne” e si fidano ancora meno. Gli stessi esperimenti dimostrano però che una maggiore conoscenza sulle politiche e sui fondi è uno dei fattori che può invertire questa tendenza. Si tratta, ad esempio, di conoscenza sui meccanismi di programmazione e attuazione degli interventi pubblici oppure su come funziona una gara di appalto. Non solo: si parla anche di capacità di interpretare e utilizzare dati quantitativi e informazioni tecniche.
Per questo è fondamentale, accanto alla richiesta di dati aggiornati, dettagliati e facilmente utilizzabili sull’uso di questi fondi pubblici, mettere in campo azioni per coinvolgere la cittadinanza e dare strumenti concreti per conoscere, comprendere e interpretare questi dati.
Con questo obiettivo Monithon, assieme all’associazione Lunaria, propone di “allenarsi” fin da ora al monitoraggio dei fondi del Recovery Plan mettendo in campo metodi e strumenti già a disposizione per scoprire dove finiscono i fondi europei già disponibili per l’ambiente, imparare a interpretare i dati pubblicati sui portali pubblici (come OpenCoesione o Cohesion Data) su oltre 7000 progetti in tutta Italia, e mettersi in gioco per verificare sul campo come stanno andando le cose.
Lo scorso venerdì 16 aprile, oltre 170 persone hanno partecipato al lancio del progetto e alla formazione dedicata. Monithon ha svelato anche il suo nuovo strumento Monithon Project Finder, per scovare i progetti finanziati nella propria città o nel proprio quartiere. Una volta scelto un progetto, l’utente accede direttamente alla guida MoniTutor, personalizzata per ciascun progetto, con tutti gli step da seguire per fare monitoraggio civico, i documenti da consultare e i dati già disponibili da diverse fonti.
L’obiettivo è creare una Rete di monitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente, un’alleanza alla quale sono invitate tutte le realtà della società civile e le comunità locali.
Venerdì 21 Maggio, nel pomeriggio, una tavola rotonda con molte delle principali associazioni ambientaliste nazionali vedrà protagonista anche Transparency International Italia, con la sua pluriennale esperienza nell’ambito degli Integrity Pacts, un modello di riferimento in questo campo. Infine, i primi risultati del monitoraggio civico saranno discussi con la Commissione Europea e l’Autorità di Gestione del Programma europeo “Città Metropolitane”, mentre almeno 7 Regioni e altre amministrazioni locali hanno dato piena disponibilità a supportare l’iniziativa e a facilitare le attività.
Ci vediamo il 21 maggio! (programma e iscrizioni in fondo a questo post).