L’Indice di Percezione della Corruzione 2019 ci dice che l’Italia si posiziona al 51° posto nel mondo, con un punteggio di 53 su 100 e quindi con la sufficienza ancora lontana. A disegnare un quadro ancora poco lusinghiero per il nostro Paese, ci sono anche i dati di Mappiamo la Corruzione che nel 2019 registra ben 767 casi raccontati dai media. I settori più colpiti risultano la Pubblica Amministrazione e la sanità, entrambi fondamentali nella vita quotidiana di ognuno di noi, ma anche e soprattutto nell’emergenza che stiamo vivendo. Non ultimi gli appalti (ben il 27% dei casi). Tutti contesti che vedono un enorme spreco di danaro pubblico, facilmente traducibile in disservizi (quando va bene), malagestione e a volte persino stragi. Perché se non facciamo manutenzione su un ponte, cadrà prima o poi e a farne le spese saremo tutti.
Per evitare che questo accada, esiste uno strumento - il Patto d’Integrità - che rende più trasparente l’intera procedura di un appalto pubblico. Noi lo stiamo sperimentando a Cagliari, dove seguiamo i lavori per la costruzione di un nuovo tratto della metropolitana. Un’opera importante per tutti i cittadini. E proprio loro, insieme a noi, monitorano quello che succede. Come?
Grazie alla Scuola di Monitoraggio, abbiamo visto insieme come nel nostro piccolo è sempre possibile fare qualcosa. Dicevamo che restare in silenzio è il primo passo per permettere alla corruzione di dilagare? Bene, il whistleblowing è il primo strumento per spezzare il silenzio, quindi abbiamo visto come un dipendente può segnalare un illecito di cui entra a conoscenza, e lo stesso può fare un cittadino semplice, segnalando un’eventuale illecito o una criticità che può aver riscontrato durante il monitoraggio della metropolitana, oppure condividendo una semplice proposta. Restare in silenzio non è mai la soluzione e informarsi è importante: per questo esiste il FOIA che permette a tutti i cittadini di accedere ai documenti detenuti dalle Pubbliche Amministrazioni, basta una richiesta e insieme ai nostri studenti abbiamo visto quanto questo diritto sia importante e in fondo semplice da esercitare. Informarsi vuol dire andare alle fonti, vuol dire saperle riconoscere, per evitare di incappare in fake news. Abbiamo visto come i documenti di monitoraggio che abbiamo scritto insieme ai nostri esperti e pubblicato sulla piattaforma monitorappalti, permettano di conoscere tutte le fasi dell’appalto e sapere come si sono svolte le diverse procedure; abbiamo visto, attraverso la mappa della corruzione come sia possibile monitorare le notizie che parlano di corruzione nel nostro Paese. E poi ci sono gli open data, che spesso nel nostro Paese (soprattutto nella Pubblica Amministrazione) purtroppo ancora mancano, ma che sono alla base di quel processo di trasparenza necessario nella lotta alla corruzione. Poi ci sono le azioni sul campo, che oggi, al tempo del Coronavirus, ci sembrano lontane, ma che torneranno ad essere praticabili e come sempre molto importanti, per opere come quella della metropolitana: la mappatura della tratta. I cantieri non sono ancora partiti, ma è interessante vedere qual è la situazione prima, cosa troviamo sul percorso e come si sarà trasformato poi, una volta che l’infrastruttura sarà costruita. Per questo possiamo utilizzare OpenStreetMap, uno strumento open source che ognuno di noi può installare sul proprio smartphone e che permette di condividere immagini e informazioni creando una mappa collettiva.
Insomma, gli strumenti sono tanti e in continua evoluzione. Noi li sperimentiamo sul campo tutti i giorni e se anche tu vuoi cimentarti, non resta che farlo.