BIF Academy | Day 2. Il lungo ponte tra "Fairness" e "Intelligenza Artificiale"

Nella seconda giornata ospitata da Snam, anche l'intervento di Giovanni Savini del MISE che auspica un'ulteriore crescita della cultura dell'anticorruzione in Italia

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Ospitata virtualmente da Snam, la seconda giornata della BIF Academy 2021 Technology & Integrity ha vissuto un passaggio significativo gettando il suo sguardo sull’innovazione continua in materia di integrità e sostenibilità che sta accompagnando i processi di sviluppo delle aziende appartenenti al BIF.

E proprio dalla voce del CEO di Snam, Marco Alverà, sono giunte le prime indicazioni importanti su come la gestione manageriale delle aziende non possa prescindere da tre “atteggiamenti” fondamentali: il “leading by example”, ovvero la consapevolezza che debbano essere in primis i vertici aziendali a mettere in pratica, quotidianamente, comportamenti improntati alla correttezza e alla trasparenza; “l’accountability”, intesa come affidabilità e capacità degli stessi vertici di essere riconosciuti come soggetti responsabili “per e dell’azienda”, per dare ai presidi di integrità significato concreto ed efficace; il “fairness”: l’attitudine a creare in azienda un clima di comunità, in cui ogni soggetto coinvolto nelle dinamiche professionali si senta a proprio agio, in grado, così, di esprimere al meglio il proprio potenziale, aiutato da un sistema in cui la “correttezza” diviene un modus operandi diffuso e riconosciuto.

Tre linee guida che trovano compiutezza in Snam – come ha spiegato Alverà – nel claim aziendale “Energia per ispirare il mondo” e, soprattutto, nel coinvolgimento del Comitato ESG (Environment Sustainability Governance) di Snam a livello di CdA, segno di una volontà precisa da parte del gruppo industriale di dare alle parole e agli intenti contenuti concreti e fattivi.

Qui trovate il video integrale dell'intervento del Ceo di Snam, Marco Alverà.

Il ruolo del Ministero per lo sviluppo economico

Un messaggio chiaro, forte e concreto, a cui ha fatto seguito l’intervento, sulle stesse note, di Giovanni Savini, responsabile Anticorruzione del Ministero dello sviluppo economico, determinato e assolutamente efficace nello spiegare come il MISE intenda porsi, all’interno del delicato processo di implementazione del PNRR, quale punto di riferimento importante per le aziende italiane e per far sì che si compia, realmente, quel salto di qualità che l’intero sistema Paese attende da troppo tempo, in un’ottica che “possa premiare le imprese migliori”, in cui il temine “migliori” afferisce anche alle condotte di integrità e di contrasto alla corruzione.

“Sappiamo benissimo – ha detto Savini – che la percezione dell’Italia all’estero in materia di corruzione sia uno dei punti deboli della nostra competitività, proprio per questo il nostro sforzo deve riporre grande attenzione nelle politiche industriali che investano su integrità, processi e sistemi anticorruzione”. In questo senso assume particolare risalto l’anticipazione offerta da Savini nel dichiarare il particolare interesse del MISE a una valutazione concreta dell’inserimento degli investimenti tecnologici orientati al contenimento del rischio e al contrasto alla corruzione nel filone di finanziamenti che fa capo alla cosiddetta Industria 4.0.

Un’industria che registra quotidiani passi da gigante, soprattutto in campi come l’Intelligenza artificiale, sempre più determinante nelle dinamiche della gestione informatica dei processi aziendali e nella capacità di identificare e prevenire condotte illecite.

“Grazie all’intelligenza artificiale – ha spiegato Massimo Chiriati, esperto di Blockchain e di AI di IBM – e all’evoluzione dell’hardware dedicato all’elaborazione dei dati abbiamo capacità di azione fino a poco tempo fa inimmaginabili. Gran parte dell’efficacia derivante dall’utilizzo di questi sistemi passa, però, dalla cosiddetta “fiducia computazionale”, in cui l’uomo ripone una importante quota di fiducia nell’opera della macchina, senza però mai farsi sostituire completamente. “La macchina deve offrirci suggerimenti, soluzioni, ma non deve mai decidere per noi”, ha puntualizzato Chiriati. “Per questo – ha aggiunto - il sistema produttivo ha bisogno urgente di competenze elevate ma, soprattutto, di skill comportamentali importanti, quali l’integrità e l’etica, skill non replicabili dalle macchine”.

Sulla strada, ancora lunga, dell’Intelligenza artificiale si sta muovendo proprio Snam, con il suo innovativo sistema di Risk Insurance e Compliance integrato, capace di intervenire in maniera sistematica e profonda nei processi di verifica reputazionale che l’azienda esercita su tutti i soggetti che, con ruoli diversi, si interfacciano con il Gruppo.

“Con il nostro sistema Service Now – ha spiegato Nicoletta Di Cagno, di Snam – siamo in grado di ampliare considerevolmente le verifiche e intercettare vari aspetti su diversi stream di analisi, riuscendo a metterli a fattor comune, migliorando capacità economiche e performance aziendali”.

“Ma, attenzione alla gestione dei dati e alla loro salvaguardia” – questo il senso dell’intervento di Francesco Di Maio, esperto di cyber-security di Enav, che ha efficacemente illustrato come sia fondamentale l’osservanza di una serie di regole e l’attuazione di processi complessi, al fine di ottenere dati completi e dettagliati e di garantire la loro protezione verso possibili interventi e manipolazioni esterne.

“Nelle dinamiche di prevenzione del rischio – ha detto Di Maio – non possiamo permetterci il minimo errore. Nessuno può pensare, oggigiorno, di acquistare prodotti o servizi a “scatola chiusa”, soprattutto nei settori più delicati, quale il nostro”.

Di sostanza, come avete visto, non ne è mancata e di questi temi ci sarà ancora modo di parlarne in maniera approfondita a partire dal nostro BIF LAB in programma il 15 ottobre a Pisa, in collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna.

 





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