Per quantità e qualità dei contributi, la BIF ACADEMY andata in scena a Milano (ospite della prestigiosa sede di Edison) va sicuramente registrata come uno degli eventi di maggior spessore, a conferma dell’evoluzione che il Business Integrity Forum di Transparency International italia sta registrando.
Moltissimi gli spunti, le analisi, le proposte e, soprattutto, chiarissima la vera e propria rivoluzione che il tema della compliance sta vivendo, trasformandosi sempre più da strumento difensivo a struttura in grado di rappresentare i migliori valori delle aziende.
Un carnet ricchissimo, aperto dai saluti del Presidente di Transparency International Italia, Iole Anna Savini e dal direttore Giovanni Colombo, che hanno dato il là alla giornata mettendo sul piatto il tema di fondo, ovvero l’evidente e crescente formazione di un humus aziendale dove la sostenibilità diventa terreno perfetto per l’attecchimento dell’integrità.
Nel ruolo di padrone di casa è stato Pier Giuseppe Biandrino di Edison a evidenziare come siamo di fronte a una vera e propria transizione tra il sistema delle norme e quello dei valori, in cui i valori dell’etica diventano parte integrante e operativa della governance e del business.
Gli ha fatto eco Maurizio Quintavalle di Marsh, che ha ben rimarcato come questi valori rappresentino veri e propri asset competitivi, in grado di generare profitto attraverso più investimenti, più controlli e più business.
ESG, SDGs, CSR, gli acronimi che dettano la linea delle aziende più moderne non sono più visti come intralci burocratici sulla via del profitto, ma come veri e propri pilastri della strategia di impresa. Il caso di Noovle, la nuova società benefit creata da TIM e presentata da Paolo Tosca e Lucrezia Rossi, racconta bene come sia in atto una vera e propria “mutazione genetica”, in cui già all’interno dello Statuto societario sono esplicitate le finalità sociali e di sostenibilità dell’azienda.
Del resto, gli indici di sostenibilità, la loro diffusione e, soprattutto, il loro rating rappresentano un focus determinante nelle dinamiche di business.
L’hanno ben evidenziato nei loro articolati interventi sia Barbara Terenghi, di Edison sia Bruno Dotti, di Marsh, che, oltre a ben illustrare come gli ESG siano in grado di “guidare le opportunità di creazione di valore e generare ricavi e margini meno volatili” (Terenghi), hanno posto l’attenzione su come “differenti tipologie di rating possono portare le aziende a ricevere assessment differenti” (Dotti).
Insomma, anche la scelta delle società di valutazione rappresenta una grande sfida per le aziende.
E, in tema di sfide, quella raccolta da Nicola Allocca di Autostrade per l’Italia, anche grazie alla sua partecipazione diretta al Comitato anticorruzione di OCSE, è particolarmente suggestiva, visto che ambisce all’estirpazione totale e sistematica del fenomeno corruttivo, o meglio a un obiettivo di zero corruption. Gli strumenti per attivare una vera compliance predittiva sono determinanti: dai sistemi di controllo attraverso intelligenza artificiale per un monitoraggio costante dei dati, all’accrescimento del commitment etico-valoriale tra vertici aziendali, dipendenti e fornitori (leading by example).
Non una mera provocazione, dunque, ma una proposta concreta, che porta dritti all’idea lanciata dallo stesso Allocca di istituire un 18esimo SDGs dedicato interamente all’anticorruzione.
Su linee simili si sta muovendo anche il gruppo Atlantia, nel corso di una trasformazione che, come hanno illustrato Stefano Porro e Leda Petrone, mette al centro nuovi valori fondativi quali l’attenzione al territorio e alla comunità, la creazione di valore condiviso, la trasparenza e la creazione di una governace aperta.
Questi processi passano, fatalmente da imbuti normativi che ancora non hanno raggiunto la giusta maturazione nel nostro Paese. Ne hanno parlato, ad esempio, il nostro Giorgio Fraschini, offrendo gli ultimi aggiornamenti circa il recepimento italiano della normativa sul Whistleblowing per le PMI, Pierluigi Sodini, di Unioncamere Nazionale, che ha fatto il punto sulla legge sulla Trasparenza e i Titolari effettivi e Susanna Ferro, sempre di Transparency, che ha toccato il tema, fondamentale, della legge sul lobbying, ancora lontana dall’essere approvata in Parlamento
La conclusione è stata affidata a Nicoletta Parisi, del comitato esecutivo di Transparency International Italia, la quale ha giustamente sottolineato come i contributi delle aziende BIF abbiano offerto analisi e proposte di alto livello sui temi trattati.
“La strada segnata nella direzione dell’integrità e della sostenibilità nelle sfere pubblica e privata è chiara – ha commentato Parisi - ed enormi passi in avanti sono stati fatti. La coniugazione di compliance e sostenibilità con l’esigenza di creare profitto è il vero cambio di paradigma che le aziende del BIF stanno affrontando in maniera seria e concreta”.
Tutti i contenuti della giornata sono consultabili ai seguenti link:
Video integrale della giornata
Slide delle aziende partecipanti