“La supply chain dell’integrità” non è semplicemente il titolo della seconda BIF Academy di questo 2022 andata in scena nella sede di ENAV, all’interno dell’aeroporto di Ciampino, a Roma, venerdì 17 giugno. La supply chain dell’integrità è la vera, nuova frontiera delle aziende più attive sul piano dell’etica e della sostenibilità, a 360 gradi.
“Perché nella trasparenza della supply chain – per usare le parole di Michelangelo Anderlini, di Transparency International Italia, in chiusura di di giornata – e nell’integrità delle piccole medi imprese, spina dorsale del nostro sistema economico, potremo trovare un vero rilancio per il nostro Paese”.
La giornata è stata introdotta e guidata da Giovanni Colombo, Direttore Esecutivo di Transparency International Italia, che ha introdotto e rafforzato i contributi di giornata nel solco dell’espansione della responsabilità delle grandi aziende verso la frontiera rappresentata dalle aziende Pmi e business partner, le quali possono imparare e collaborare ad un implicito patto etico - che è anche operativo - alla realizzazione di pratiche di business in linea con i valori dell’integrità, della trasparenza, del rispetto di temi sociale ed ambientali.
Ma, riavvolgiamo il nastro e partiamo dall’inizio.
Enav, padrona di casa, ha voluto interpretare al meglio lo spirito del “tone from the top” che sempre più caratterizza le aziende del Business Integrity Forum, dando voce alla presidente del CdA, Francesca Isgrò e all’amministratore delegato, Paolo Simioni.
Entrambi i top manager hanno evidenziato con forza come le policy di integrità e di sostenibilità della loro azienda possono avere completa efficacia soltanto se declinate lungo l’intera catena della fornitura, oltre che all’interno dell’azienda. “Ripensare alla supply chain 'imparando dal futuro' è la nuova sfida – ha commentato Francesca Isgrò - mettendo al centro etica e sostenibilità, acquisendo sul campo ogni giorno la fiducia della comunità che ci circonda, di cui facciamo parte, penando alle generazioni future".
“È davvero la sfida più importante – le ha fatto eco Iole Anna Savini, presidente di TI Italia – perché i presidi di integrità devono riguardare tutti gli stakeholder delle aziende. E i modelli delle aziende BIF sono sicuramente tra i più evoluti e articolati”.
Il tema, complesso e affascinante, è stato poi enucleato nel corso della giornata con interventi di altissimo livello.
Da quello di Franco Massi, Segretario generale della Corte dei Conti, a quello di Daniela Bernacchi, dell’UN Global Compact, passando dai contributi più tecnici come quello di Virginia Colurcio e Carlo Mattina di Enel, che hanno dimostrato come il connubio di integrità e sostenibilità rappresenti ormai un elemento saldato e indissolubile.
Sempre in tema di leading by example, interessantissimo è stato l’intervento video del nuovo AD di Snam, Stefano Venier, che ha illustrato gli enormi passi avanti dell’azienda milanese proprio sulla strada della sostenibilità. “Una sostenibilità sempre più asset di mercato e pilastro fondamentale anche per la supply chain”, ha aggiunto Sofia Moroudia, direttore generale di Fondazione Snam.
Ad Andrea Caldarulo e Michele Ripa, di Marsh Advisory, è toccato invece il compito di illustrare quali possano essere i migliori strumenti utili al controllo della supply chain in chiave di integrità.
Ancora da Enav, Stefano Casalegno ha poi spiegato come nella sustainable supply chain aziendale le componenti di innovazione, di sostenibilità e digitale perché possano essere messe a fattor comune per le sfide da affrontare nei prossimi anni.
Infine, Paola Martini, del Ministero dello Sviluppo economico, ha confermato come il tema della due-diligence e della sostenibilità della supply chain sia sempre più al centro delle politiche aziendali, anche delle piccole medie imprese, veri motori di sviluppo in Italia.
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