L’organizzazione Access Now sta seguendo con preoccupazione gli sviluppi intorno alla proposta dell’Internet Society (ISOC) di vendere il registro di interesse pubblico (PIR) – che controlla il dominio di primo livello .ORG su cui si basa di fatto la società civile di tutto il mondo – al fondo di investimento di private equity Ethos Capital. Secondo l’autorevole parere di Access Now si tratterebbe di una decisione molto problematica e rischiosa, tanto che è stata lanciata la campagna #SaveDotOrg per fermarla.
Per chi non mastica questi “tecnicismi” il tema può risultare complicato, distante e di scarsa rilevanza, ma mai come oggi è invece tanto cruciale. “Da Medici Senza Frontiere a Wikipedia a molti degli ospedali del mondo, le organizzazioni che diffondono informazioni sanitarie accurate e collegano le comunità colpite con risorse pubbliche dipendono dal dominio .ORG. Ora non è il momento di spostare il terreno sotto le loro attività online” sottolinea Peter Micek, General Counsel diAccess Now.
Anche Fabio Pietrosanti, presidente di Hermes Center for Transparency and Digital Human Rights, si dice preoccupato per questa eventualità, evidenziando come “l’identità digitale di tutte le organizzazioni impegnate nel sociale è a rischio di una speculazione finanziaria, sottraendo risorse provenienti da contributi pubblici e donazioni volontarie. Il top level domain .org deve rimanere al servizio della società civile, per uno scopo di interesse pubblico”.
A queste voci si unisce anche quella di Transparency International, con il Responsabile IT Daniel Eriksson che mette in guardia tutti i colleghi che operano nelle organizzazioni della società civile: “Dobbiamo essere vigili, questo è precisamente il ruolo di molte organizzazioni della società civile che svolgono un ruolo di controllo. E’ necessario richiedere la massima trasparenza e integrità attorno all’eventuale vendita di .ORG, cosa impossibile se questo avviene in un momento in cui l’attenzione della gente è altrove. Se la trattativa dovesse proseguire in questo periodo così turbolento, risulterebbe difficile non pensare che vi siano degli interessi poco chiari dietro l’operazione”.
Per il nostro Direttore, Davide Del Monte: “La nostra attività, come quella di tutte le associazioni e organizzazioni italiane, fa sempre maggior riferimento ad internet e alle possibilità comunicative che la rete ci offre. Per questo credo che la battaglia per una rete neutrale, indipendente e libera sia cruciale per il futuro di tutti noi“.
Per quanto ci riguarda, pensiamo che il tema meriti la giusta attenzione anche nel nostro paese dove la società civile sta attraversando come tutti un periodo che lascerà delle ferite molto profonde. Vi promettiamo che vigileremo con la massima attenzione e vi terremo costantemente informati.
Photo by Philipp Katzenberger on Unsplash