Il C20, l’engagement group composto dalla società civile che segue i lavori del G20, si è riunito dal 5 al 7 ottobre per dialogare e proporre alcune raccomandazioni sui temi previsti in agenda, tra cui quello della corruzione.
Le diseguaglianze e le ingiustizie, amplificate dalla pandemia, vanno affrontate: è questo l’invito all’azione del C20. Tra i temi discussi troviamo l’anticorruzione, rilevante come tema a sé stante, specialmente durante l’emergenza pandemica e trasversale a più temi in agenda.
Durante il summit dal 5 al 7 ottobre è emerso che l’impegno del G20 in materia di anticorruzione non è sufficiente. Le richieste avanzate dalla società civile sono semplici: l’Anti Corruption Working Group (ACWG) del G20 deve essere più rigoroso nell’attuazione degli impegni esistenti ed è importante che quattro step siano rispettati:
Le raccomandazioni e le proposte fatte dal gruppo anticorruzione del C20 sono condivise e in linea con il lavoro di Transparency International.
Durante la pandemia, come durante qualsiasi emergenza, la trasparenza diventa un obiettivo ancora più difficile da raggiungere e la corruzione tende ad insinuarsi con maggiore facilità. Il rischio è che un’appropriazione indebita di fondi destinati al recupero possa mettere a dura prova il raggiungimento degli obiettivi in agenda.
Una seconda sfida rilevante è la corruzione legata alla criminalità organizzata. Dato che questo tipo di criminalità è presente in tutti i paesi, le raccomandazioni fatte al G20 sono di favorire la cooperazione e le investigazioni tra paesi, concentrarsi sull’effettiva attuazione degli obblighi antiriciclaggio, pubblicare registri pubblici dei titolari effettivi e prevenire l’abuso dei programmi di migrazione con passaporti e visti d’oro. Come è stato recentemente dimostrato dalla divulgazione dei Pandora Papers, una quantità elevata di politici e personaggi pubblici spesso sfrutta i paradisi fiscali per i loro patrimoni.
La corruzione e il crimine organizzato spesso hanno aggirato i migliori processi anticorruzione, il risultato è un’appropriazione di fondi che rende ancora più difficile il raggiungimento di uno sviluppo globale equo e sostenibile. Per affrontare la corruzione è necessario più coinvolgimento della società civile, che aiuta ad assicurare la libertà di informazione e la tutela di chi segnala.
A fine ottobre si terrà il summit del G20, in cui speriamo che i paesi membri trattino il tema della corruzione con la giusta importanza e si attengano alle proposte della società civile.
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