L’adesione di più di 1000 amministrazioni pubbliche dei settori sanità, istruzione e dei comuni, testimonia il sempre maggiore interesse del settore pubblico nella tutela di chi segnala sul posto di lavoro. Una duplice tutela, garantita dall’anonimato tecnologico della piattaforma WhistleblowingPA che favorisce l’emersione di condotte illecite sul posto di lavoro, e dall’altra parte che rende l’ente pubblico trasparente e attento a ciò che succede al suo interno. Giorgio Fraschini, il nostro esperto di whistleblowing, spiega:
“Quando abbiamo lanciato il progetto, l’idea era quella di assistere i Responsabili per la Prevenzione della Corruzione che in quel momento si trovavano di fronte ad un’urgenza normativa, ovvero di adottare per i propri enti una piattaforma informatica crittografata, sicura, facilmente configurabile anche da un non tecnico e a costi contenuti rispetto a quelli sul mercato. Siamo felici di essere riusciti a fare tutto questo e di più, fornendo agli enti anche materiali di accompagnamento, interpretazioni normative e moduli formativi utili all’efficace implementazione del whistleblowing. Aver superato i 1000 enti aderenti è un risultato enorme, che ci fa capire l’apprezzamento del progetto e quanto di buono siamo riusciti a fare finora, nonché uno stimolo a continuare a migliorare il nostro lavoro.”
Più della metà delle Pubbliche Amministrazioni che ad oggi hanno una piattaforma WhistleblowingPA sono comuni sparsi per tutta l’Italia (616), ma ci sono anche Università (22), ASL e aziende ospedaliere (45).
Una volta avuto accesso al portale è possibile configurare la piattaforma modificando la password iniziale e aggiungendo il logo dell’ente, ma in base alle esigenze della PA è possibile operare tutte le modifiche necessarie per personalizzare ad hoc la piattaforma.
Una volta arrivati a questo punto, la piattaforma è configurata ed è possibile ricevere segnalazioni e dialogare con i segnalanti in totale sicurezza e anonimato. Solo un ultimo passo: nominare il responsabile esterno del trattamento dei dati, e pubblicare online l’indirizzo web della piattaforma così da permettere a dipendenti fornitori o collaboratori dell’ente di inviare una segnalazione. Giovanni Pellerano, responsabile del progetto GlobaLeaks, dice:"È un risultato notevole poiché ci permette di mettere in luce il valore di tecnologie open source sviluppate dalla società civile (e per la società civile) per realizzare progetti funzionali, funzionanti, sicuri e gratuiti, non costruiti su alcuna privativa industriale. Contiamo che queste prime sperimentazioni supportate dalla necessità per le pubbliche amministrazioni di aderire alle line guida in materia di riuso di AGID, continuino a dimostrare le possibilità ed i vantaggi di questa direzione e portino presto ad una piena adozione di simili tecnologie e modelli organizzativi in ogni contesto."