Un'alternativa al silenzio

Negli ultimi tre anni il concetto di tutela delle segnalazioni e il termine “whistleblowing” sono entrati nelle discussioni, non più solo accademiche, relative al contrasto della corruzione. Ciò si può facilmente rilevare dal sempre crescente numero di articoli sull’argomento, dall’interesse dimostrato della Commissione anticorruzione istituita dal Ministro Patroni Griffi, dai diversi tavoli di lavoro e convegni organizzati sul tema.
Già nel 2010, grazie al contributo di Transparency International Italia, la tutela dei whistleblower è entrata di diritto, è il caso di dirlo, anche nel dibattito politico: un apposito articolo per la “tutela del dipendente pubblico che segnala rischi di illecito” è stato infatti inserito nella legge anticorruzione finalmente approvata dal Parlamento il 30 ottobre 2012.
L’articolo in questione, pur non essendo particolarmente dettagliato ed esaustivo e pur occupandosi unicamente del dipendente pubblico, ha comunque il grande merito di aver inserito l’argomento nell’agenda politica del paese, rendendolo uno degli strumenti previsti dal Parlamento per rendere più efficace il contrasto alla corruzione.

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Un'alternativa al silenzio

ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2012
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