Nella busta che gli era stata appena consegnata c’erano 2500 euro in banconote segnate. Impossibile, per Leonardo Andrea Casanova – funzionario in servizio all’Ufficio Tutela del Paesaggio di Sassari-Olbia – negare di avere appena ricevuto quei soldi dall’amministratore di una società che si occupa di estrazioni minerarie nei territori di Ittiri e di Uri. Ossia colui che lo aveva denunciato e gli aveva portato quel denaro per fornire la prova finale di una concussione. Secondo le accuse che a luglio del 2016 avevano fatto finire Casanova in carcere, la somma sarebbe stata la prima tranche di una tangente che il funzionario, 62 anni, sassarese, avrebbe preteso per non mettere i bastoni tra le ruote a una concessione mineraria. Era stato arrestato in flagranza di reato dal personale del Nucleo investigativo regionale di polizia giudiziaria del corpo forestale della Regione. Stando alle indagini, Casanova avrebbe preteso quei soldi dall’amministratore della Argilitti srl per non bloccare il nullaosta paesaggistico necessario per il rinnovo della concessione mineraria. Ieri mattina, davanti al gup Carmela Rita Serra, il funzionario è stato condannato a tre anni di reclusione.