Dichiarazione congiunta sulla sentenza dell'ILOAT nel caso di Francesco Zambon contro l’OMS
I whistleblower svolgono un ruolo essenziale nella tutela dell’integrità delle istituzioni ed è quindi fondamentale riconoscere il pericoloso precedente stabilito da questa sentenza e riaffermare il principio secondo cui chi segnala illeciti, in particolare all’interno di istituzioni globali che si occupano della salute pubblica, deve essere protetto – non punito.
Chiediamo all’Organizzazione Mondiale della Sanità, alle Nazioni Unite e alla comunità internazionale di adottare misure concrete e immediate per rafforzare la protezione dei whistleblower e garantire giustizia a chi segnala illeciti nell’interesse pubblico.
Rinnoviamo il nostro appello affinché le organizzazioni internazionali allineino i propri sistemi normativi in materia di whistleblowing alle migliori pratiche e agli standard sulle tutele dei diritti umani. È giunto il momento che l’OMS e l’ILOAT garantiscano che le protezioni per i whistleblower siano reali, significative ed effettivamente applicabili.
Le organizzazioni proponenti:
Whistleblowing International Network
Government Accountability Project
Transparency International
Transparency International Italy
Whistleblower Aid
Il whistleblower Francesco Zambon è l'ex ricercatore dell'OMS che a inizio 2020 ha coordinato il gruppo che han redatto il Rapporto sulla preparazione dell'Italia alle pandemie. Un documento incentrato sull'esame della gravità dell'impatto della pandemia COVID-19 sull'Italia e sulla sua esperienza come primo Paese europeo colpito. I risultati del report rivelavano gravi lacune nel piano pandemico del Ministero della Salute italiano, rimasto inalterato dal 2006 nonostante gli obblighi di revisione periodica. Il documento è stato ritirato poche ore dopo la sua pubblicazione.
Dopo il ritiro del Rapporto, Francesco Zambon ha subito pressioni da parte dell'alto funzionario dell'OMS coinvolto nella sua redazione, con l'intento di portarlo a modificarne le conclusioni. Francesco Zambon si è rifiutato di apportare le modifiche richieste e ha seguito la procedura di whistleblowing interna dell'OMS, segnalando i sospetti conflitti di interesse nella decisione di ritirare il report e le pressioni subite per modificarne le conclusioni. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha negato a Francesco Zambon il riconoscimento come Whistleblower e non gli ha fornito alcuna protezione.
Insieme alle organizzazioni internazionali che si occupano di whistleblowing, da anni sosteniamo i diritti dei whistleblower e facciamo luce sulle lacune del quadro normativo delle Nazioni Unite in materia di whistleblowing. Confidiamo nelle decisioni del Tribunale e in un risultato che incoraggi gli organismi delle Nazioni Unite a migliorare in modo significativo le loro regole e pratiche di whistleblowing.