Il progetto scuole di educazione all'anticorruzione fa tappa anche quest'anno alla Scuola Secondaria di primo grado “R.B. Crivelli” di Brivio, in provincia di Lecco, e precisamente nelle classi 3I e 3L.
Entrare nelle scuole per confrontarsi con gli studenti sui temi dell’integrità e della sostenibilità è un privilegio e una responsabilità. Da quel che abbiamo potuto notare lo è anche per i giovani studenti di Brivio, per i quali la sostenibilità è qualcosa di familiare che fa già parte del quotidiano mentre sul termine e il concetto di integrità la confidenza è minore. Con un breve questionario conoscitivo siamo entrati nel vivo dei temi proposti e abbiamo seguito un percorso per tappe che ci ha portati ad approfondire il legame tra l'integrità e la sostenibilità con molti aspetti della vita di tutti i giorni.
Gli studenti si sono mostrati consapevoli di come la sostenibilità sia ormai una prerogativa irrinunciabile della nostra esistenza e per il 67% di loro è chiaro il fatto che essa non riguardi soltanto i temi ambientali ma, più in generale, quelli sociali e legati al rispetto della persona.
Il concetto di integrità è risultato meno familiare ma è risultato quasi spontaneo sviluppare e approfondire i valori costituenti applicandoli alla realtà e a ciò che i ragazzi conoscono: la lealtà, la trasparenza, l’onestà e il rispetto delle regole sono i valori fondanti del concetto di integrità ma sono anche aspetti sui quali un buon 25% degli intervistati nutre una certa disillusione, affermando che l'onestà esista “soltanto in teoria, perché c’è sempre qualcuno pronto a fare il furbo”.
Parlando di integrità, il confronto con i ragazzi è caduto anche sul tema del rispetto e del bullismo, ed è forte la convinzione per il 75% degli intervistati che integrità e sostenibilità siano ottimi anticorpi rispetto al bullismo.
L’incontro con i giovani di Brivio si inserisce in un percorso più ampio di educazione civica attivato dalla scuola ed è soprattutto la scuola il luogo in cui i ragazzi si confrontano su questo genere di temi.
Secondo il nostro questionario, il 70% degli intervistati ne parla a scuola, un buon 27% affronta il discorso in famiglia e soltanto una parte residuale ne parla con gli amici. La scuola, dunque, resta un terreno di coltura (non soltanto di cultura) importantissimo, e lo sanno per primi i ragazzi, visto che il 48,5% di essi ritiene importante l’insegnamento dell’educazione civica con continuità e un buon 45,5% ritiene, comunque, che l’insegnamento di questa materia a scuola sia sufficiente.
La strada è segnata e le classi sembrano ben disposte a seguirla, verso un obiettivo semplice ma ambizioso, indicato in una delle risposte fornite dai ragazzi: solo partendo dalla correttezza e onestà dell'individuo si può cercare di creare un mondo migliore.