La trasposizione della Direttiva EU sul Whistleblowing: non ci fermiamo!

Ieri per noi è stata una giornata davvero intensa sul tema del whistleblowing

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Advocacy
Pubblica amministrazione
Whistleblowing

L’adozione della Direttiva Europea in tutela di chi segnala corruzione lo scorso ottobre ha dato il via ai lavori di recepimento nei singoli stati dell’Unione. Anche l’Italia quindi ha tempo due anni (entro dicembre 2021) per recepire la Direttiva e modellare la propria normativa sulla base dei migliori standard e pratiche internazionali. Per questo da subito ci siamo attivati per supportare un’implementazione che sia davvero efficace e per questo abbiamo pubblicato anche un Policy Paper sul tema, con alcune importanti raccomandazioni.

E il nostro percorso continua, perché ieri abbiamo partecipato al tavolo di lavoro organizzato da The Good Lobby che ha permesso un primo aperto confronto con i principali stakeholder nazionali, ma siamo anche stati al Ministero della Giustizia dove abbiamo discusso dell’opportunità di sottoscrivere un protocollo d’intesa sul recepimento della Direttiva. Due incontri importanti, prima dell’evento (Dove) è finita la corruzione? che ha visto l’intervento del Ministro Alfonso Bonafede, del Presidente di ANAC, Francesco Merloni e del Presidente di Transparency Italia, Virginio Carnevali, tutti d’accordo sull’importanza che riveste il recepimento della Direttiva Europea sul whistleblowing per raggiungere tutele importanti nei confronti di chi segnala corruzione.

Tre momenti diversi ma estremamente importanti, che marcano il nostro impegno per avere una legge che dia una protezione ancora maggiore per i whistleblower che segnalano violazioni sia a livello nazionale che comunitario. E come ha detto ieri Giorgio Fraschini,  nostro esperto sul tema, intervenendo al tavolo di lavoro: “la trasposizione della Direttiva è un’opportunità per rispondere ad alcune criticità e mancanze della legge 179/2017. Auspichiamo una particolare attenzione affinché sia tutelata la riservatezza dei whistleblower, un’estensione delle protezioni, una miglior definizione dei requisiti oggettivi e soggettivi e, non da ultima, la previsione di sanzioni efficaci e proporzionate in caso di violazioni di tutte le parti coinvolte”.

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