L'antidoto alla corruzione è la cultura della trasparenza e dell'integrità
Dopo la recente inchiesta ligure il dibattito sulla corruzione e sull'integrità politica è tornato più che mai attuale. A maggio 2024 siamo stati ospiti di alcune trasmissioni radio per riflettere e confrontarci sul tema.
Sul quadro dei fenomeni corruttivi in Italia abbiamo portato il contributo dell'Indice di Percezione della Corruzione, che nel 2023 ha confermato il punteggio di 56 per l’Italia e collocato il nostro Paese al 42° posto nella classifica globale. Siamo stabili ma alcune questioni continuano ad incidere negativamente sulla capacità del nostro sistema di prevenzione della corruzione nel settore pubblico.
Nonostante i tanti passi significativi compiuti con le misure adottate in materia di whistleblowing e appalti pubblici, permangono delle carenze normative nella regolamentazione del conflitto di interessi e la mancanza di una disciplina in materia di lobbying, in Italia e in Europa.
Sul conflitto di interessi auspichiamo una legge organica in grado di identificare per tempo i potenziali conflitti di interesse e stabilire dei limiti per regolamentare efficacemente le incompatibilità; sulla regolamentazione del lobbying, dal 2021, ci battiamo per una svolta con la coalizione Lobbying4change: chiediamo un registro dei portatori di interessi, delle agende e dei contenuti degli incontri, senza i quali il sistema di relazioni tra pubblico e privato rimane opaco e privo di regole e controlli che ne assicurino la necessaria trasparenza.
A gennaio 2024, in occasione della pubblicazione dell'edizione 2023 del CPI, il Presidente di Transparency International Italia, Michele Calleri, ha dichiarato che in un tempo di crisi qualcuno potrebbe pensare che la corruzione sia tollerabile e che i controlli possano attenuarsi, ma sbaglia. I recenti avvenimenti, ma non solo, ci dimostrano che occorre ribadire quanto la corruzione sia intollerabile, sempre e comunque, ed è ora più che mai necessario che la politica e i governi mantengano in cima alla loro agenda i temi della trasparenza e della lotta alla corruzione e che la società civile sia sempre vigile nel monitorare laddove questo non accada.
Ad un mese dall'appuntamento elettorale in Europa, garantire maggiore trasparenza e una democrazia più partecipativa è di fondamentale importanza. Su questo tema, per offrire una panoramica sull'integrità della politica in tutta Europa partecipiamo con soldiepolitica.it al progetto Integrity Watch, coordinato da Transparency International con il coinvolgimento di 15 Paesi dell’Unione europea i cui dati sull'integrità della politica vengono resi disponibili su piattaforme dedicate.
I colleghi di Transparency International EU, che fanno lo stesso lavoro su integritywatch.eu, nella loro ultima analisi hanno raccolto i dati estratti dalle dichiarazioni degli interessi privati dei parlamentari europei, dai quali è risultato che il 70% degli eurodeputati svolge una qualche attività secondaria, retribuita o non retribuita, per un totale di 8,7 milioni di euro all'anno.
Ad oggi, infatti, agli eurodeputati è consentito lo svolgimento di attività secondaria, remunerate e non, con pochi controlli da parte del Parlamento europeo che dovrebbe invece vigilare nel dettaglio le dichiarazioni, richiedere informazioni più chiare e precise sul reddito e non autorizzare incarichi, di qualsiasi genere, in pieno conflitto di interesse. Basti pensare che un'attività secondaria su otto è svolta per conto di organizzazioni iscritte al registro delle lobby, quindi presso organizzazioni che sono attivamente coinvolte nell'influenzare la politica dell'Unione europea.
Tutto ciò non fa altro che generare confusione sul limite tra gli interessi personali e le priorità politiche ed invita ad interrogarsi sulle vere motivazioni che stanno alla base delle azioni dei politici.
Sul tema dell'integrità della politica in Italia, abbiamo richiamato l’attenzione su alcune criticità riscontrabili nelle modalità di finanziamento e negli interessi privati e abbiamo proposto alcune raccomandazioni, tra queste la richiesta della massima trasparenza delle relazioni tra politica ed interessi privati.
Ma non solo, in occasione degli Stati Generali del Finanziamento alla Politica, insieme a The Good Lobby, Volt Italia e Raise the Wind, abbiamo presentato e proposto ai partiti italiani un Manifesto del finanziamento etico, trasparente e democratico, che possa farsi portatore di una forte etica comune volta all’integrità e alla trasparenza della politica italiana.