La proposta di legge che regolamenta il tema del Lobbying è incompleta.

Chiediamo al Parlamento di correggere la rotta e modificare gli emendamenti approvati in Commissione Affari Costituzionali

PUBBLICAZIONE: 5 DICEMBRE 2025
ULTIMO AGGIORNAMENTO: 5 DICEMBRE 2025
Società civile
Monitoraggio civico

A novembre in Commissione Affari Costituzionali alla Camera  sono stati approvati due emendamenti alla proposta di legge sulla rappresentanza di interessi. Le modifiche introdotte prevedono l’esclusione delle organizzazioni dei datori di lavoro, oltre ai sindacati, dagli obblighi di trasparenza previsti dalla legge.

Dal 2021, con la coalizione #Lobbying4Change, chiediamo che l'Italia si doti di una disciplina sul lobbying per rendere le decisioni pubbliche più trasparenti e inclusive. A febbraio 2025 abbiamo scritto una lettera al Presidente della Commissione Affari Costituzionali, Nazario Pagano, con la quale abbiamo chiesto una svolta per una legge che regoli finalmente il rapporto tra politica e portatori di interessi, garantendo trasparenza, equità e accesso alle informazioni.

Ora riportiamo l'attenzione sulla legge che l’Italia aspetta da tempo: abbiamo bisogno di una legge sul lobbying che funzioni davvero, capace di migliorare la trasparenza delle decisioni pubbliche. Chiediamo dunque al Parlamento di correggere la rotta e modificare gli emendamenti approvati in Commissione. Per supportare la nostra richiesta potete firmare la petizione su thegoodlobby.it/campagne/lobbying-italia

Una legge sul lobbying deve valere per tutti!

La necessità di regolamentare i rapporti tra i decisori pubblici ed i portatori di interessi, rappresenta da tempo uno dei temi più importanti per migliorare le regole di trasparenza ed etica, che sono fondamentali per prevenire la corruzione. La regolamentazione del lobbying svolge un ruolo cruciale nella protezione della nostra democrazia, assicurando che tutti i portatori di interessi, nessuno escluso sia incluso nell’ambito della legge.

Le proposte di emendamento presentate in I Commissione Affari Costituzionali, escluderebbero attori fondamentali, quali le organizzazioni sindacali, e le organizzazioni dei datori di lavoro, la loro esclusione andrebbe in direzione opposta alle finalità originarie della norma, riducendo l’efficacia della norma stessa.

Il Registro pubblico dei portatori d’interessi è lo strumento di trasparenza da cui partire, utile per conoscere le informazioni relative all’attività dei lobbisti. Quello che ancora manca è una agenda pubblica degli incontri. Sarebbe inoltre fondamentale conoscere i destinatari dell’attività di rappresentanza di interessi, l’agenda aperta degli incontri renderebbe disponibili le informazioni essenziali degli incontri e faciliterebbe l’attività di studio e monitoraggio dell’attività di lobbying da parte di cittadini, associazioni, organi di stampa e centri di ricerca.

Chiunque partecipi ai processi decisionali pubblici deve rispettare obblighi di trasparenza, pubblicità e rendicontazione che siano uguali per tutti, senza distinzione alcuna! Ogni eccezione indebolisce la legge, continua a favorire opacità e mancanza di trasparenza nelle attività di rappresentanza degli interessi di gran parte degli attori coinvolti e di conseguenza mina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
Coalizione Lobbying4Change
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