L'Unione europea aumenterà i suoi standard anticorruzione?

La società civile chiede al Consiglio dell'UE e al Parlamento europeo di rafforzare gli standard anticorruzione nei colloqui finali sulla Direttiva europea anticorruzione.

tempo di lettura: 2 min

Transparency International, insieme a 57 organizzazioni della società civile di tutta Europa - comprese 20 associazioni italiane - ha pubblicato una lettera aperta in cui chiede al Consiglio dell'UE e al Parlamento europeo di sostenere e rafforzare le misure anticorruzione nell'Unione.

La Direttiva europea anticorruzione è stata concepita per stabilire standard comuni di prevenzione e contrasto alla corruzione negli Stati membri ed è approdata ad una fase finale cruciale dei negoziati interistituzionali (c.d. triloghi). Le organizzazioni firmatarie invitano i leader dell'Unione Europea a dimostrare una reale volontà politica di combattere la corruzione e fissare standard più elevati di integrità e responsabilità in tutta l’Unione.

La lettera aperta, sostenuta da 57 organizzazione della società civile di tutta Europa, tra Stati membri e Paesi in via di adesione, sottolinea la crescente frustrazione dell'opinione pubblica nei confronti della corruzione in tutta l'Unione. Secondo il Global Corruption Barometer (GCB) di Transparency International, solo il 21% dei cittadini europei ritiene che i funzionari pubblici subiscano sanzioni adeguate per casi di corruzione, mentre il 53% pensa che i governi siano controllati da grandi interessi privati. I recenti scandali - dal Qatargate agli Uber Files, fino alla controversia Huawei - non hanno fatto che alimentare le preoccupazioni. Secondo le organizzazioni della società civile è il momento di adottare misure chiare ed efficaci: i leader dell'Unione Europea hanno il dovere di rafforzare e non indebolire la posizione del Parlamento.
Andrea Rocca, Responsabile Policy & Advocacy di Transparency International
Questa Direttiva è un test importante per l'impegno dell'UE a favore dell'integrità e della buona governance. Qualsiasi risultato inferiore alle proposte del Parlamento europeo invierebbe un messaggio sbagliato ai cittadini e al mondo. Se l'UE vuole rivendicare la sua leadership mondiale nella lotta alla corruzione, deve essere disposta ad agire con decisione e a stabilire uno standard di trasparenza e accountability che tutti gli Stati membri devono rispettare. Questo è un momento cruciale e non deve essere sprecato”.

Nick Aiossa, Direttore di Transparency International EU
I cittadini di tutta l'UE chiedono responsabilità e trasparenza, e ora spetta ai policy maker rispondere a questa richiesta. Una Direttiva anticorruzione forte non solo garantirebbe sanzioni efficaci per coloro che effettuano pratiche corruttive, ma dimostrerebbe anche che l'UE è seriamente impegnata a difendere lo Stato di diritto e l'integrità dei processi democratici".

Le organizzazioni aderenti:

Transparency International EU
Transparency International Netherlands
Transparency International Ireland
Transparency International Spain
Transparency International Austria
Transparency International Anticorruption Center (Armenia)
Transparency International Belgium
Transparency International Bosnia and Herzegovina
Transparency International Bulgaria
Transparency International Denmark
Transparency International Finland
Transparency International France
Transparency International Germany
Transparency International Greece
Transparency International Hungary
Transparency International Italy
Transparency International Macedonia
Transparency International Portugal
Transparency International Romania
Transparency International Slovakia
Transparency International Sweden
Transparency Serbia
Kosovo Democratic Institute - TI Kosovo
Akademia Antykorupcyjna (Poland)
Netherlands Helsinki Committee
The Good Lobby Italia
Open Contracting
Daphne Caruana Galizia Foundation (Malta)
Action Aid Italia 
GONG (Croatia)
Integrity Initiatives International Europe (Netherlands)
La Strada International (Netherlands)
Whistleblower-Netzwerk e.V., Germany
Civic Alliance, Montenegro
Albanian Institute of Science AIS
Altro Modo Flegreo APS (Italy)
Apincittà aps (Italy)
ATTIVANZA-ETS (Italy)
Associazione Italiana Turismo Responsabile 
BASTA! asbl / vzw, Belgium
Cittadini per l’aria onlus (Italy)
Comitato No Ovovia (Italy)
Entretodos - Associação Portuguesa de Parcerias para o Desenvolvimento Social (Portugal)
Equo Garantito (Italy)
Freedom For Eurasia (Austria)
Give Back Giovani Aree Interne (Italy)
Il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti (Italy)
Institute for Democracy and Mediation (Albania)
Isde, Associazione Medici per l' ambiente (Italy)
Maine Tese (Italy)
Partners Albania for Change and Development (Albania)
Parliament Watch (Italy)
Pro Bono Italia ETS
Red Nova (Italy)
Repubblika (Malta)
Rete AOI ETS (Italy)
Rinascimento Green (Italy)

La Direttiva europea anticorruzione

I risultati dell'Indice di Percezione della corruzione 2024 mostrano un calo della media della regione per il secondo anno consecutivo. Questo calo coincide con i recenti scandali come il Qatargate e gli Uber Files, che evidenziano il persistere del problema della corruzione all'interno dell'Unione Europea.

Lo studio The Cost of Non-Europe in the area of Organised Crime and Corruption stima che la corruzione costi ogni anno 990 miliardi di euro ai paesi europei. L'Unione Europea non è insensibile al problema e sta lavorando a una Direttiva Anticorruzione per armonizzare le leggi anticorruzione in tutta l’Unione, con l'obiettivo di rispettare e superare gli standard globali. 

Nel maggio 2023, la Commissione Europea ha proposto una Direttiva che il Parlamento ha poi sviluppato con una posizione ambiziosa nel febbraio 2024, incorporando diverse raccomandazioni di Transparency International. Tuttavia, il Consiglio dell'Unione ha rilasciato una posizione molto più debole nel giugno 2024, con alcuni Stati membri che hanno cercato di indebolire la normativa.

A fine gennaio 2025 le tre istituzioni dell'Unione Europea hanno avviato i triloghi (negoziati trilaterali) per finalizzare la Direttiva. In questa fase è fondamentale che il Consiglio si allinei alla posizione del Parlamento. In caso contrario, l’adozione di una legislazione debole consentirebbe alla corruzione di continuare a diffondersi all'interno dell'UE.


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