Il diritto dei cittadini ad essere informati su questioni di interesse pubblico e dei giornalisti di scriverne liberamente non può e non deve essere ostacolato da azioni temerarie e querele pretestuose (o SLAPP). L’appello della società civile al futuro parlamento affinché promuova misure per contrastarle
Le SLAPP (Strategic lawsuits against public participation) costringono al silenzio giornalisti, attivisti, whistleblower e chiunque porti alla luce fatti nell’interesse pubblico. Definite anche “querele bavaglio”, le SLAPP costituiscono una vera e propria interferenza con il diritto dei cittadini ad essere informati ed esprimere liberamente il proprio pensiero. Le SLAPP rappresentano inoltre una grave limitazione alla partecipazione democratica e al diritto alla libertà d’espressione poiché privano il dibattito pubblico di voci che fanno luce su informazioni di pubblico interesse. L’obiettivo dichiarato di chi porta avanti un’azione temeraria nei confronti di giornalisti e attivisti che si occupano ad esempio di corruzione, abusi di potere e questioni ambientali è quello di metterli a tacere, una minaccia al diritto alla libertà d’espressione e al diritto di cronaca.A livello europeo, lo scorso aprile la Commissione europea ha presentato la propria risposta al problema elaborando un intervento su due fronti: una direttiva sui casi transnazionali, che dovrà ora seguire il suo iter di approvazione tra Consiglio UE e Parlamento europeo, e una raccomandazione, con efficacia immediata anche se non vincolante, che raccoglie precise indicazioni da applicare nei casi nazionali. Ciò è stato possibile anche grazie ad una intensa mobilitazione della Coalizione contro le SLAPP in Europa (CASE), che raccoglie oltre 40 organizzazioni della società civile europea impegnate nel contrasto alle SLAPP.
La vicepresidente della Commissione Europea Vera Jourova chiama “la legge di Daphne” la direttiva in discussione per ricordare la giornalista maltese Daphne Caruana Galizia uccisa nel 2017 mentre era vittima di numerosi procedimenti legali a suo carico, e che con la sua tragica vicenda ha contribuito a sollevare l’attenzione sul tema. La presentazione della proposta a livello europeo è stata celebrata come un momento di portata storica, un risultato impensabile fino a qualche anno fa.
Questo patrimonio non va disperso.
L’iniziativa europea dovrebbe esortare ad adottare in maniera urgente anche in Italia misure volte a tutelare le vittime di SLAPP. Ora tocca al prossimo Parlamento e Governo italiano fare la propria parte. In vista del voto del 25 settembre, i firmatari del presente appello chiedono a tutti i candidati alle prossime elezioni e alle forze politiche un impegno pubblico a sostenere nel corso della prossima legislatura, nelle sedi europee e nazionali, l’adozione di misure, legislative e non, per contrastare le SLAPP.
In particolare, chiediamo:
Grazie ad una rete attiva in tutta Europa, la società civile ha dato un contributo fondamentale nella formulazione di risposte per impedire che le querele temerarie limitino la libera espressione, la partecipazione e la democrazia. Continueremo a fare pressione affinché le misure proposte vengano adottate.