Finanziamento della politica. Le norme da ripensare per una buona democrazia

È necessario un ripensamento dell'attuale legislazione sul finanziamento della politica per una democrazia più partecipativa e trasparente.

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Giovedì 9 maggio a Roma, presso il Centro Congressi dell'Università Sapienza, si è svolto il convegno Lobby et Labora: norme da ripensare per una buona democrazia. Si tratta del convegno annuale sulla rappresentanza di interessi e le governance democratiche dell'Associazione IlChiostro e del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale dell'Università Sapienza (Coris).

Nel corso del convegno, si è tenuta una Tavola Rotonda sul Finanziamento alla Politica alla quale abbiamo partecipato con Roberto Giambelli, Advocacy Officer di Transparency International Italia - alla presenza del Senatore Michele Fina, Tesoriere del Partito Democratico, Francesca Traldi, Referente scientifica Konrad Adenaur Stiftung con al moderazione di Alberto Marinelli, Direttore Dipartimento Comunicazione e Ricerca Sociale.

La discussione è stata un'opportunità per illustrare il progetto di analisi e monitoraggio dell'integrità politica soldiepolitica.it relativo alle fonti di finanziamento della politica e alle informazioni sulle partecipazioni e sui ruoli in azienda dei membri del Governo (Presidente del Consiglio, Ministri, Viceministri, Sottosegretari) e del Parlamento (Camera dei Deputati e Senato della Repubblica), a livello Nazionale. 

Nell'ambito del progetto, l'ultimo report che abbiamo pubblicato a febbraio, L’integrità della politica in Italia. Normative, dati e prospettive, mette in luce che, nel 2022, la fonte primaria di finanziamento della politica è rappresentata dalle rimesse dei deputati eletti in Parlamento, il 61% del totale, mente le persone fisiche contribuiscono per il 22%, le società private finanziano per il 14%, i soggetti terzi (Associazioni, Fondazioni o Comitati politici) rappresentano meno del 2%. 

A commento del dialogo che si è venuto a creare, abbiamo evidenziato quanto sia necessario un ripensamento dell'attuale legislazione sul finanziamento della politica: si dovrebbe reintrodurre un equilibrio tra le fonti di finanziamento pubbliche e private e migliorare la trasparenza del processo di erogazione dei fondi, per offrire ai cittadini un’informazione puntuale, chiara e accessibile.

Per ottenerla sarebbe indispensabile disporre di dati di qualità e della possibilità di poterli reperire agevolmente, su una piattaforma pubblica centralizzata che li raccolga e li organizzi secondo i migliori standard open data, tra l'altro previsti dall’attuale normativa sull’apertura dei dati e il riutilizzo dell’informazione del settore pubblico.

Andrebbe migliorato anche il controllo e l’accountability del meccanismo del finanziamento, rafforzando la Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici e assicurando che abbia le risorse adeguate per il controllo del rispetto delle normative relative ai finanziamenti alla politica

Infine, di fondamentale importanza, sarebbe colmare le carenze nella trasparenza delle relazioni tra politica ed interessi privati con una regolamentazione dei conflitti di interesse e delle attività di lobbying: appare urgente l'attuazione di una legge organica in grado di identificare per tempo i potenziali conflitti di interesse e stabilire dei limiti per regolamentare efficacemente le incompatibilità; inoltre, senza un registro dei portatori di interessi, delle agende e dei contenuti degli incontri, il sistema di relazioni tra pubblico e privato rimane opaco e privo di regole e controlli che ne assicurino la necessaria trasparenza.

Il convegno è stato anche l'occasione per presentare Il Manifesto del finanziamento etico, trasparente e democratico promosso in occasione degli Stati Generali del Finanziamento alla Politica dello scorso 15 aprile, sempre a Roma, insieme a The Good Lobby, Volt Italia e Raise the Wind.

Si tratta di una prima stesura, da discutere e arricchire con il supporto dei partiti, che evidenzia alcune azioni necessarie per rendere il finanziamento alla politica in Italia più accessibile e trasparente:

  • un codice etico di comportamento dei partiti;
  • la democratizzazione dello strumento del 2xmille;
  • una rendicontazione chiara e unica per chiunque riceva fondi a sostegno della politica;
  • una regolamentazione delle associazioni e fondazioni legate ai partiti;
  • la creazione di sistemi che evitino il voto di scambio.
Una base sulla quale lavorare per una maggiore trasparenza delle fonti di finanziamento e per una democrazia più partecipativa.

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