Il
libro fotografico Prossima Fermata Cagliari è nato nel corso del 2020, durante l’emergenza Covid-19, per
coinvolgere i cittadini – a distanza e sul campo – nel monitoraggio civico della futura tratta della Linea 3 e per conoscere meglio chi oggi vive le aree che saranno interessate dalle fermate della metropolitana leggera. L’indagine ha raccolto le impressioni di ben 122 cittadini che lavorano, studiano e vivono nelle aree di Repubblica, San Saturnino, Bonaria, Lussu, Darsena, Municipio e Stazione FS.
La pubblicazione ha voluto cogliere la dimensione sociale legata al sistema di trasporto urbano tramviario della città di Cagliari, indagata insieme alla cittadinanza con la volontà di offrire
uno sguardo trasversale tra passato, presente e futuro. Si è scelto di studiare il percorso della nuova tratta con una lente di analisi del territorio rispetto agli spazi - le sette fermate della futura Linea 3 - e alle persone - le popolazioni urbane che le attraversano. Le percezioni e le aspettative degli abitanti della città sono state registrate con
lo studio e la ricerca fotografica e con due strumenti tipici dell’analisi sociale: un questionario strutturato e un’intervista libera. Un gruppo di cittadini ha accolto la proposta di diventare testimone simbolico del progetto e aderendo al foto-monitoraggio sul campo ha posato sulle future fermate, diventate le ambientazioni di una sorta di ricucitura tra ciò che c’era e ciò che ci sarà.
La pubblicazione e la mostra fotografica hanno voluto mescolare parole e immagini per offrire una sintesi analitica e narrativa che immortala il momento che precede il cambiamento. Con l'intento di costruire una storia e immaginarne un futuro. La proiezione dei ritratti dei cittadini monitoranti lungo la tratta della futura Liea 3 ha aperto la serata, con gli onori di casa di Transparency International Italia con
Paola Dottor, vice direttrice dell'Associazione, e
Marcello Spissu, membro del Comitato esecutivo. A presentare il progetto sono stati
Stefano Ferrando, dello Studio Vetroblu e autore e curatore della mostra fotografica, e
Daniela Casula, responsabile delle attività di civic engagement svolte dal 2018 al 2021 con la comunità di Cagliari. All'evento - nonché alle fasi più significative del progetto - hanno partecipato anche la stazione appaltante, le istituzioni regionali, l'Università e i professionisti del gruppo che ha curato il monitoraggio tecnico durante tutte le fasi dell'appalto:
Marco Demuro Responsabile Servizio tecnico di ARST;
Federica Loi, Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (
RPCT) della Regione Autonoma della Sardegna;
Silvio Popolano, ingegnere del gruppo di esperti tecnici di Transparency International Italia;
Ester Cois, del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università degli Studi di Cagliari, che ha offerto un prezioso contributo di analisi alla pubblicazione della ricerca
Prossima Fermata Cagliari.
Ma non solo, l'attività della mostra-evento ha coinvolto le scuole del territorio con una passeggiata civica lungo il percorso della futura tratta tranviaria. Con le classi: 4A e 5A dell’ISS Michele Giua, indirizzo informatico, che hanno monitorato l'appalto nell'ambito del programma didattico di monitoraggio civico A Scuola di OpenCoesione (ASOC); 5G del Liceo artistico Foiso Fois, indirizzo architettura, che hanno seguito un percorso formativo sulla fotografia con lo Studio Vetroblu. Infine, ma non per ultimi, i cittadini che dal 2018 hanno collaborato e supportato il monitoraggio sui primi cantieri con SardiniaOpenData, per la mappatura civica partecipata e le interviste agli abitanti. Sono state giornate intense e partecipate, dalle quali speriamo siano nate tante piccole nuove connessioni civiche, utili a tenere viva e attiva l’azione di monitoraggio nel momento più importante e atteso dalla cittadinanza: quello della realizzazione dell’opera.
MONITORAPPALTI
Nel 2015 la Commissione Europea - Direzione generale della Politica regionale e urbana (REGIO) ha lanciato il progetto Integrity Pacts: Civil Control Mechanisms for safeguarding EU funds allo scopo di testare e diffondere lo strumento dei Patti d’Integrità nelle procedure di gare d’appalto per le opere finanziate con fondi strutturali e di investimento europei. Dal 2016 al 2021, con la regia di Transparency International, sono stati testati 17 progetti pilota in 11 Peasi dell'UE: Bulgaria, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovenia, Ungheria. In Italia i progetti monitorati sono stati quattro e a seguirli in veste di Enti Indipendenti di Monitoraggio siamo stati noi (Lombardia e Sardegna), Action Aid (Calabria) e Amapola (Sicilia).
Il Patto di Integrità elaborato da Transparency International agli inizi degli anni ’90 è una delle tipologie più diffuse di azione collettiva nell'ambito degli appalti pubblici. Dalla sua ideazione è stato applicato in circa 28 Paesi, apportando benefici a centinaia di progetti pubblici, dall'acquisto di medicinali allo sviluppo di infrastrutture. Il Patto prevede un accordo tra ente appaltante, società partecipanti alla gara e ente monitorante. Il monitoraggio civico è parte integrante del Patto e prevede il coinvolgimento della popolazione con la guida delle organizzazioni della società civile, cittadine e cittadini, in percorsi di monitoraggio dal basso: delle procedure di acquisizione dei documenti agli strumenti per monitorare dal punto di vista tecnico e legale un appalto pubblico; dall'animazione civica di ogni fase del progetto, con la visita ai cantieri e i report di monitoraggio, al racconto pubblico dell'esperienza.