WHISTLEBLOWING: ISTITUZIONI LENTE, LA SOCIETÀ CIVILE AVANZA
Alla vigilia del World Whistleblower Day, che si celebra ogni 23 giugno in tutto il mondo, pubblichiamo il Report Whistleblowing 2021 con lo stato dell'arte del whistleblowing in Italia e delle nostre attività in materia.
A fronte di una lentezza che sembra caratterizzare le istituzioni pubbliche, la società civile non si ferma e continua a sostenere sia i whistleblower che vogliono segnalare o che si trovano in difficoltà per averlo fatto, sia le pubbliche amministrazioni, ad oggi oltre 1500, nella gestione delle segnalazioni.
La piattaforma gratuita WhistleblowingPA, sviluppata da Transparency International Italia in collaborazione con Whistleblowing Solutions, a fine 2021 veniva utilizzata da 1.329 enti pubblici italiani, 519 in più rispetto al 2020. Ad oggi, sono 1.547 gli enti pubblici che usano la piattaforma di Transparency Italia per ricevere e gestire le segnalazioni interne.
Proprio la Direttiva europea e il suo mancato recepimento restano al centro delle nostre attenzioni e il processo di trasposizione che si doveva completare entro lo scorso 17 dicembre si è dipanato fino ad oggi in maniera poco trasparente, senza il coinvolgimento da parte del Ministero della Giustizia degli attori più rilevanti, nonostante l'impatto che avrà su molti settori e organizzazioni, a partire da quelle private.
Criticità si sono riscontrate anche in merito all’applicazione della disciplina nella tutela dei whistleblower, dopo che questi ultimi hanno subito discriminazioni: i provvedimenti sanzionatori dell’Autorità Nazionale Anticorruzione nei confronti di chi viola le disposizioni in materia sono pochissimi (3) e le decisioni giudiziarie in favore dei whistleblower ancor meno.
In questo contesto di forte limitazione della tutela, gli sforzi di Transparency International Italia si sono indirizzati al supporto nei confronti di tutti i soggetti interessati dall’istituto.
Le segnalazioni ricevute nel 2021 attraverso il canale di assistenza ALAC, attivo dal 2014, sono state 23. Un numero basso e in calo rispetto all’anno precedente: ciò può essere stato determinato dalla crescita del whistleblowing all’interno degli enti e dalla modalità lavorativa da remoto che riduce le possibilità di intercettare potenziali illeciti. Tuttavia, nonostante la diminuzione delle segnalazioni ricevute, alcune di esse sono molto rilevanti, in quanto riferite a vicende relative alla pandemia, alla chiusura di presidi ospedalieri o a presunti abusi in alcuni programmi delle Nazioni Unite.
“Auspichiamo innanzitutto di poter ancora contribuire alla predisposizione di una buona legge a trasposizione della Direttiva europea e continueremo a fare tutto il possibile per quanto riguarda l’assistenza ai segnalanti e alle organizzazioni pubbliche e private che in questi anni hanno avuto e continuano ad avere molte difficoltà nel mettere in pratica le previsioni normative”.
- Giorgio Fraschini
Esperto Whistleblowing di Transparency International Italia