Safe-In. La formazione sulla nuova normativa whistleblowing

Un progetto formativo per promuovere la comprensione e l’implementazione della normativa whistleblowing in accordo con gli altri strumenti di compliance.

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Il progetto SAFE-IN è promosso da ANCI Lombardia in collaborazione con Transparency International Italia e finanziato nell’ambito del Programma Antifrode dell’Unione europea, con il sostegno, in qualità di stakeholder, da AIIS, ANAC, Assimpredil ANCE, Assolombarda, Confindustria, Confservizi Lombardia.

Il percorso nasce dall'esigenza di sviluppare metodologie di lavoro condivise al fine di ridurre e contrastare le frodi e la corruzione e tutelare in tal modo gli interessi finanziari dell'Unione Europea. L'obiettivo del progetto è stato quello di promuovere la comprensione e l’implementazione dei vari profili applicativi della normativa whistleblowing, in modo coordinato con altri strumenti di compliance già esistenti (es. D.lgs. 231/01, Legge 190/12 e PNA dell’ANAC, D.lgs. 231/07, ecc.). 

Il percorso formativo

A giugno 2024 ha preso avvio il percorso formativo "La nuova normativa sul whistleblowing nelle pubbliche amministrazioni, PMI e Società con partecipazione pubblica". 

Dopo il primo step da remoto, via webinar, rivolto alle PA e alle Partecipate Pubbliche e alle Imprese, tra settembre e ottobre si sono svolti i laboratori in presenza presso la sede di ANCI Lombardia e la Città Metropolitana di Milano.

I partecipanti hanno avuto modo di mettere in pratica le nozioni teoriche apprese durante la fase formativa per la risoluzione di un caso di whistleblowing, attraverso le sollecitazioni degli esperti presenti in aula si sono svolti tre momenti di interazione dedicati al tema delle segnalazioni e del supporto ai segnalanti:

  • gioco di parole”: attraverso l’applicazione mentimeter, i partecipanti si sono interrogati sul whistleblowing per approfondire lo stato di conoscenza dell’istituto e le esperienze delle realtà aziendali e del panorama giuridico italiano;
  • linea retta”: ciascun partecipante ha effettuato una valutazione sulla procedura di comunicazione interna sul whistleblowing nel proprio ente o nella propria azienda e si è posizionato lungo una linea retta, con la finalità di tracciare lo stato di attuazione della procedura da 0 a 10;
  • gestione di una segnalazione: i partecipanti sono stati divisi in piccoli gruppi e hanno simulato la gestione di una segnalazione. In questo caso l’attenzione maggiore è ricaduta sulla gestione della segnalazione, a discapito del riconoscimento delle tutele a favore del segnalante.

Lo svolgimento delle attività del percorso formativo hanno consentito di rafforzare la conoscenza dall’istituto del whistleblowing da parte, in particolare, dei gruppi degli enti in controllo pubblico e delle PMI. Le Pubbliche amministrazioni, di contro, risultano già impegnate nell'implementazione dei sistemi di segnalazione dal 2012 e hanno potuto acquisire maggiori conoscenze e competenze.

In Italia, il primo riferimento normativo sul whistleblowing si ha con la Legge 190, che con l’art. 54 bis nel D. Lgs. 165/2001 ha introdotto un ambito di applicazione circoscritto al solo settore pubblico. Con la successiva Legge 179 del 2017, che ha modificato l’art. 6 del D. Lgs. 231/2001, c'è stata l'estensione al settore privato.

Da ultimo, la normativa italiana è stata modificata dal Decreto Legislativo n. 24/2023, frutto del recepimento della Direttiva Europea n. 1937/2019, che ha inteso uniformare il settore pubblico ed il settore privato mediante la predisposizione di un apparato normativo omogeneo.

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