Il Liceo sperimentale Alfano Primo di Salerno è la più poliedrica scuola incontrata lungo il nostro percorso di educazione partecipata Ci Conviene.
Con gli studenti delle classi 4a e 5a del Liceo ad indirizzo Economico Sociale abbiamo approcciato la Costituzione, gli SDGs e il concetto di integrità, per arrivare a definire insieme come applicare quanto imparato nella vita scolastica e non solo.
A condurre i ragazzi sul terreno delle regole e del Codice di Integrità che andranno a realizzare nelle prossime settimane, due grandi esperti della materia: Gaetana Morgante, Direttrice del Dipartimento di Diritto e Scienze politiche della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Valerio Recagno, Senior director ESG e Compliance di Rina, azienda da anni legata al Business Integrity Forum di Transparency Italia.
La loro testimonianza diretta e concreta ha reso chiaro ed efficace l’approccio del progetto Ci Conviene nell’attività di semina precedente alla raccolta: il Codice di integrità partecipato che i ragazzi si daranno.
Gli spunti non sono mancati, anche da parte degli studenti, che hanno dimostrato di avere dimestichezza sui temi legati alla Costituzione e agli SDGs Onu, anche grazie al precedente laboratorio svolto con Diva Ricevuto di Asvis, ma anche una certa sensibilità ai temi legati all’integrità, la trasparenza e il conflitto di interessi.
Due gli elementi su cui il confronto si è soffermato particolarmente, grazie agli stimoli forniti dai nostri Integrity Actors: il primo, trattato da Gaetana Morgante, riguarda la necessità di prevedere, all’interno del futuro Codice, un sistema di intervento diretto in caso di manifesta inosservanza delle regole date. L’ipotesi emersa è stata la possibilità di prevedere un “sistema sanzionatorio positivo” che possa toccare chi viola i principi contenuti nel Codice. “Se non è prevista alcuna sanzione, il contenuto rischia di non avere efficacia – ha spiegato Gateana – ed è dunque importante che esso venga previsto”. Intorno al concetto di responsabilità i ragazzi saranno dunque chiamati a ragionare.
In secondo è stato messo sul piatto da Valerio Recagno, che ha ben spiegato l’utilità di un sistema grazie al quale le violazioni al Codice possano essere segnalate a un soggetto individuato dagli stessi (potrebbe essere un comitato eletto annualmente tra gli studenti stessi o all’esterno della classe). Una sorta di whistleblowing che possa favorire la comunicazione e l’osservanza del Codice.
“Segnalare una violazione non dev’essere inteso come una mera delazione – ha chiarito lo stesso Recagno – ma, al contrario, come un’iniziativa volta a prevenire problemi più seri, al solo fine di preservare il bene comune e la migliore convivenza all’interno della comunità scolastica”.