Dopo gli Stati Generali del Finanziamento alla Politica dello scorso 15 aprile, si è pensato di presentare e discutere pubblicamente il Manifesto e rinnovare la riflessione sullo stato del finanziamento politico in Italia e sui rischi del finanziamento privato - tornati attuali dopo la recente inchiesta ligure. Dall'assenza di regole chiare sui rapporti tra decisori pubblici e portatori di interessi (regolamentazione del lobbying) al proliferare di fondazioni e comitati che sono diventati il vero canale (non sempre trasparente!) attraverso il quale la politica si finanzia.
In apertura dell'incontro, la lectio introduttiva di Nando Pagnoncelli sull’impopolarità del finanziamento pubblico ai partiti ha avviato la riflessione, rimarcata dall'intervento di Luigi Ceccarini – ordinario di Scienza politica a Urbino e Presidente della Società Italiana Studi Elettorali - sull’uso etico del denaro per far del bene alla democrazia.
A seguire, la sessione dedicata al finanziamento privato dei partiti in Italia ha aperto la discussione tra i promotori dell'iniziativa: Raffaele Picilli, fundraiser per la politica Raise The Wind, Federico Anghelé, Direttore di The Good Lobby Italia, Silvia Panini di Volt Italia e Aiste Galinyte, project officer di Transparency International Italia – che ha presentato il nostro progetto Soldi e Politica e le risultanze del report 2023 uscito a febbraio 2024 L’integrità della politica in Italia. Normative, dati e prospettive.
Il finanziamento alla politica in Italia è uno degli aspetti fondamentali della nostra democrazia parlamentare e un potenziale motore della partecipazione politica attiva della cittadinanza. L’attuale legislazione che regola il finanziamento ai partiti, dalla raccolta delle risorse alla loro rendicontazione e pubblicazione, necessiterebbe di ulteriore chiarezza per rendere il processo più trasparente e incentivare il sostegno civico alla politica.
Su queste basi è nato Manifesto per un finanziamento etico, trasparente e democratico alla politica, presentato dal nostro advocacy officer Roberto Giambelli, che evidenzia alcune azioni necessarie per rendere il finanziamento alla politica in Italia più accessibile e trasparente, con l’obiettivo di trovare un punto d’incontro tra i partiti e coinvolgere la cittadinanza in un processo di cambiamento.
Per un finanziamento della politica di nuovo accessibile e trasparente proponiamo:
L’Italia è l’unico Paese in Europa a non prevedere il finanziamento pubblico diretto ai partiti politici. Lo strumento della donazione del 2xmille dell’Irpef ad un partito politico di propria scelta è un’opzione poco conosciuta ed è accessibile solo alle forze politiche già presenti in Parlamento.
In chiusura, la tavola rotonda dedicata ai tesorieri dei partiti ha visto confrontarsi Francesco Casarolli, di Europa Verde; Valerio Federico, di - Più Europa; Cesare Silvestrini di Volt Italia. È seguito un animato dibattito tra i presenti in sala e tutti i relatori, con il commento di chiusura di Nando Pagnoncelli sul senso di distanza e la deresponsabilizzazione permanente che i cittadini esprimono, anche in occasione delle tornate elettorali, e che ci interroga tutte e tutti sulla necessità di coinvolgere le persone e renderle consapevoli delle proprie responsabilità e del ruolo politico che la cittadinanza ci offre - solo allora sarà possibile riassegnare un valore alla politica e conseguentemente comprendere l'importanza del finanziamento alla politica.
L’invito alla partecipazione alla redazione del Manifesto è stato esteso e rinnovato a tutti i tesorieri delle forze politiche che siedono in Parlamento.
"Riteniamo sia necessaria una maggiore trasparenza del finanziamento alla politica e dati più accessibili ai cittadini e in formato open data, inoltre, il potenziamento degli organismi preposti al controllo e norme più stringenti sul finanziamento tramite i soggetti terzi come le associazioni e fondazioni politiche. Per migliorare i processi democratici ed evitare aree di opacità è fondamentale usare strumenti di prevenzione efficaci: regolamentare il fenomeno delle porte girevoli, disporre di norme sui conflitti di interessi adeguate e per tutti i livelli politici”
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