#CivicTalks

Il futuro del SSN tra trasparenza, etica e partecipazione civica

Le strade per rilanciare il SSN: dalla crisi di fiducia dei cittadini ad un nuovo patto civile per la salute

tempo di lettura: 3 min

Il 25 settembre si è svolto l’incontro online Salute pubblica e integrità in sanità, promosso da Transparency International Italia nell'ambito delle attività dedicate alla promozione della trasparenza nel settore sanitario. L’appuntamento è inserito nel programma dei Civic Talks, degli incontri di discussione pubblica ideati da Transparency International Italia per stimolare una riflessione collettiva sull’impatto sociale della corruzione. Un percorso di confronto aperto per costruire consapevolezza condivisa e a promuovere una cultura della trasparenza e della partecipazione civica.

Il primo appuntamento dei Civic Talks sul tema della Sanità pubblica si proponeva di animare una riflessione sul come i presidi anticorruzione possano proteggere e promuovere le basi di principio e il corretto funzionamento del Sistema Sanitario Nazionale, contribuendo a rafforzare l’esercizio del diritto alla salute da parte delle cittadine e dei cittadini. Un diritto sancito dall’articolo 32 della Costituzione e reso concreto dal nostro Sistema Sanitario Nazionale, nato nel 1978 per affermare il principio secondo cui la salute non è soltanto un bene personale ma anche un valore pubblico che lo Stato deve salvaguardare, attraverso universalità, uguaglianza ed equità.

Per rispondere alla domanda - l'anticorruzione può proteggere il diritto alla salute? - le relatrici e i relatori si sono alternate in un dialogo su diritti, trasparenza e anticorruzione, che ha coinvolto Transparency International Italia con Michele Calleri, Roberto Giambelli e Angela Greco, l'Autorità Nazionale Anticorruzione con il Presidente Giuseppe Busia, la Fondazione GIMBE con il Presidente Nino Cartabellotta, il Segretariato Italiano Studenti in Medicina con la Presidente Martina Magro, l'Università di Roma Tor Vergata con la Professoressa Denita Cepiku, l'Azienda Sanitaria Locale di Bari con il Direttore generale Luigi Fruscio.

Insieme a loro le tante cittadine e cittadini che hanno seguito la diretta dell'incontro. Il dialogo continua ma intanto è possibile leggere le dichiarazioni e rivedere l'evento su transparency.it

Michele Calleri, Presidente di Transparency International Italia, ha ricordato come la corruzione in sanità eroda la fiducia, generi diseguaglianze e mini la coesione sociale. Il Presidente di Transparency International Italia ha anche sottolineato l’importanza del dare voce a chi opera dentro le strutture sanitarie, anche attraverso l'uso del whistleblowing quale strumento di prevenzione e responsabilità. Nonché la necessità di un sistema di nomine dei vertici delle aziende sanitarie locali che sia guidato dal merito professionale piuttosto che, come spesso accade, da logiche politiche. Un fattore, questo, che alimenta sfiducia e dubbi sull’effettiva capacità dei dirigenti di garantire una gestione efficace, trasparente e orientata al bene pubblico.

Giuseppe Busia, Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, ha definito la corruzione in sanità "intollerabile", un fattore che danneggia l’economia, la fiducia nelle istituzioni e, soprattutto, incide direttamente sulla vita e sulla salute delle persone. Non si tratta "solo" di reati penali: conflitti di interesse, favoritismi nelle liste d’attesa, gare truccate e forniture scorrette sono forme concrete di abuso di potere. Mentre la prevenzione si basa su trasparenza, digitalizzazione, buon utilizzo delle risorse pubbliche e dialogo con cittadini e società civile. Sul sistema di nomina dei vertici sanitari, Giuseppe Busia ha commentato che è necessario porre l'attenzione su merito e competenze, non su appartenenze politiche. Servono dunque correttivi che introducano procedure trasparenti: bandi chiari, curricula pubblici e valutabili, piena visibilità dei requisiti e misurazioni oggettive di qualità ed efficienza. Garantire la trasparenza e la valorizzazione delle capacità dei dirigenti è essenziale per tutelare i cittadini e rafforzare la fiducia nel sistema sanitario. E ancora sui dati sanitari: per misurare qualità, efficienza e rischio corruttivo - ed occorre farlo sempre di più e sempre meglio - bisogna rendere i dati aperti, disponibili e comprensibili per la cittadinanza e la società civile. Infine, sugli appalti in ambito sanitario (e non solo): il criterio del massimo ribasso porta a servizi scadenti e rischiosi per la salute
 
A seguire, il dibattito su diritti, trasparenza e anticorruzione è stato animato da Roberto Giambelli, Advocacy Officer di Transparency International Italia, che ha ricordato il ruolo dei cittadini e degli operatori sanitari nel segnalare le anomalie che riscontrano, sfruttando strumenti di tutela come il whistleblowing. Il lavoro del Forum per l'integrità in Sanità di Transparency International Italia e Re-Act come luogo di confronto e promozione della cultura dell'integrità in sanità. La campagna Salviamo il Servizio Sanitario Nazionale, promossa dalla Fondazione GIMBE, per riportare la sanità al centro dell’agenda politica.

Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE, ha introdotto il suo intervento portando il dibattito sui diritti: il diritto alla salute (art.32 della Costituzione) condiziona l’esercizio di tutti gli altri diritti. Per garantirlo sono necessarie: strutture, tecnologie e professionisti, che il nostro Servizio Sanitario Nazionale, la più grande infrastruttura pubblica italiana, non riesce più a garantire perché sottofinanziato e indebolito. E indebolirlo significa ridurre la possibilità dei cittadini di esigere cure. La spesa sanitaria italiana è oggi inferiore alla media europea: il gap accumulato supera i 47 miliardi, generando diseguaglianze territoriali e sociali. Se non si aumenta progressivamente il finanziamento pubblico, si dovranno ridurre le prestazioni garantite dai Livelli essenziali di assistenza (LEA). Oggi abbiamo un sistema regolato ancora da norme degli anni ’90, inadeguate rispetto alla transizione demografica e digitale. Per questo sono necessarie riforme coraggiose per ridurre sprechi, digitalizzare i servizi e garantire uniformità di accesso. È necessario un nuovo patto civile per salvaguardare la più grande conquista sociale dei cittadini italiani (simile a quello che nel 1978 istituì il Servizio Sanitario Nazionale).

Denita Cepiku, Professoressa di management pubblico dell'Università di Tor Vergata, ha ricordato che, nonostante i progressi degli ultimi anni nella prevenzione della corruzione, in Italia è necessario integrare i sistemi anticorruzione nei processi aziendali, con più dati che portino a decisioni evidence-based per una maggiore consapevolezza dei cittadini. Ancora, rafforzare la figura dell’RPCT come elemento guida di un gruppo di lavoro multidisciplinare che va dai dirigenti sanitari ai responsabili di acquisti e budget. E per quanto riguarda i giovani medici, la corruzione non deve diventare una regola tollerata: da uno studio del SISM è risultato che il 10% degli studenti e neolaureati ritengono accettabile la corruzione se consente di superare qualche burocrazia per raggiungere un obiettivo. Questo non va bene. Occorre rafforzare la consapevolezza che il Servizio Sanitario Nazionale è un bene comune dei cittadini. E affinché sia di tutte e tutti, occorre ridurre il divario nelle prestazioni sanitarie ed il divario nella comunicazione tra cittadini e aziende sanitarie, occorre coinvolgere i pazienti e le comunità locali per rafforzare la fiducia e ridurre le asimmetrie di potere. Come possiamo farlo? Promuovendo alfabetizzazione sanitaria e nuovi canali di partecipazione, trasformando strumenti come il Piano Anticorruzione in leve di miglioramento sostanziale e non mero adempimento burocratico.

Martina Magro, Presidente nazionale del Segretariato Italiano Studenti in Medicina, ha portato le voci degli studenti che riconoscono quanto la corruzione impatti sulla qualità delle cure. Uno studio del SISM (2020) ha coinvolto 1500 studenti ed evidenziato un’alta consapevolezza sulla questione pur con quel 10% che considera la corruzione tollerabile come scorciatoia burocratica. Inoltre, in ambito universitario se ne parla ancora troppo poco, e ciò priva i futuri medici degli strumenti per riconoscere e contrastare i fenomeni corruttivi. Per questo il SISM ha pubblicato nel 2023 un documento di policy impegnandosi a formare studenti e giovani professionisti sui temi di legalità, trasparenza e sprechi in sanità. Tra i principali obiettivi del SISM c'è quello di rafforzare il patto di fiducia tra medici e pazienti e costruire una cultura professionale orientata all’etica e alla responsabilità civica.


Luigi Fruscio, Direttore generale dell'ASL di Bari, ci ha tenuto a sottolineare la responsabilità della figura dei 
direttori generali nella gestione delle aziende sanitarie, che devono lavorare a stretto contatto con l’RPCT per inserire la prevenzione della corruzione in ogni processo organizzativo. Inoltre, la prevenzione passa dal contatto diretto con i cittadini e dall’educazione sanitaria, ancora carente dal 1978. E senza consapevolezza diffusa, anche un forte avanzamento in digitalizzazione - dall'uso di strumenti come il fascicolo sanitario elettronico - rischia di non ottenere risultati. Occorre, dunque, superare divisioni interne come l’intramoenia/extramoenia e costruire alleanze professionali con medici di base, specialisti e farmacisti. La priorità delle aziende sanitarie deve essere quella di semplificare i percorsi di accesso, distribuire farmaci e dispositivi in modo capillare e rendere evidente ai cittadini il valore della sanità pubblica universale.

Civic Talks

autunno 2025
Civic Talks sono degli incontri di discussione pubblica ideati da Transparency International Italia per stimolare una riflessione collettiva sull’impatto sociale della corruzione. Un percorso di confronto aperto per costruire consapevolezza condivisa e a promuovere una cultura della trasparenza e della partecipazione civica.
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