Al BIF National Event il binomio integrità/sostenibilità

All'evento ospitato nella sede milanese di Edison anche un focus sul G20 e un messaggio forte: la transizione in corso può cambiare il Paese

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Integrità e sostenibilità, un binomio vincente.

Un binomio intorno a cui è ruotato il BIF National Event andato in scena il 22 novembre 2021 in forma ibrida tra la Sala degli azionisti di Edison, a Milano, e la piattaforma on-line e che ha visto partecipare complessivamente una settantina di stakeholder, sia dall’interno del Business Integrity Forum, sia dal mondo dell’impresa, dell’università e della Pubblica Amministrazione.

Integrità e sostenibilità, dicevamo.

Due colonne della transizione digitale ed energetica in corso, che ci mettono di fronte a nuove titaniche, ma entusiasmanti sfide. 

“Sappiamo bene che il momento è cruciale - ha detto in apertura di evento Nicola Monti, AD di Edison - e siamo tutti in prima fila, compresa la nostra azienda, per fare la nostra parte, con massima attenzione, non soltanto ai temi della sostenibilità ambientale, ma anche dell’anticorruzione”.

“La collaborazione tra mondo dell’impresa, istruzione e Pubblica Amministrazione sarà l’elemento che determinerà il successo o l’insuccesso di questa delicata fase – gli ha fatto eco Iole Anna Savini, presidente di Transparency International Italia – e sono fiduciosa circa un passo avanti importante del nostro Paese”.

Il BIF National Event è stato per noi l’occasione di presentare la ricerca Tecnologie e Business Integrity con cui abbiamo esplorato il rapporto esistente tra tecnologia e integrity tra le 100 maggiori aziende italiane. Ne esce un quadro a tinte miste, che evidenzia un forte interesse verso le soluzioni tecnologiche che possono favorire i processi di integrità (ad esempio l’utilizzo dell’intelligenza artificiale), accompagnato però da una certa difficoltà nell’applicazione delle stesse ai sistemi industriali più complessi.

Il G20: una presidenza importante per il nostro Paese

Si è parlato anche del recente G20 e in particolare dei gruppi di lavoro Civil20 e Business20.

Lo si è fatto con Nicoletta Pia Di Cagno, Head of Ethics & Antiribery di Snam, che ha evidenziato la necessità di dare maggiore continuità alle diverse presidenze del summit, in modo da non vanificare i risultati conseguiti di volta in volta, con Pietro Vernuccio, Head of Compliance di Enel, che ha indicato nel superamento di un approccio meramente “adempitivo” alla compliance una possibile chiave di volta nella gestione del problema, e con Nicola Allocca, Direttore Risk, Compliance and Quality di Autostrade per l’Italia, che ha posto l’accento sulla necessità di diminuire il gap tra pubblico e privato, con attenzione massima alla supply chain. Il tutto con l’intento di portare il livello delle raccomandazioni da “teorico” a “pratico”, implementando cioè le soluzioni che vengono messe sui tavoli del B20 e, conseguentemente, del G20.

L'Italia e la transizione ecologica

Nella successiva tavola rotonda siamo passati al piano nazionale, e, in particolare all’analisi delle esperienze in tema di transizione ecologica delle aziende BIF. A confrontarsi, Barbara Terenghi, Chief Sustainability Officer di Edison, Patrizia Rutigliano, Executive Vice President Institutional Affairs, Esg, Communication & Marketing di Snam, e Daniela Bernacchi, Segretaria UN Global Compact Network Italia.

Tutte d’accordo sul fatto che, come sostiene il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, l’Italia possa essere il fulcro di una vera e propria rivoluzione green, le tre manager hanno ragionato su come sia possibile “alzare sempre l’asticella” lungo un percorso molto complesso.

“Le soluzioni devono essere necessariamente multilaterali - ha detto Barbara Terenghi -  altrimenti la virtuosità di alcune parti del mondo rischia di scontrarsi con i limiti di chi deve ancora progredire. Servono soluzioni pragmatiche, in grado di bilanciare gli interventi, per non farli diventare controproducenti”.

Un pragmatismo condiviso da Patrizia Rutigliano, che ha però aggiunto: “Va detto, però, che a Cop 26 abbiamo visto accordi che non erano nemmeno immaginabili. Quando parliamo di pragmatismo, il pragmatismo passa anche da decisioni difficili e ampie. I grandi Paesi emettitori hanno preso impegni non scontati”.

Una sintesi perfetta delle due posizioni è arrivata da Daniela Bernacchi: “A COP 26 abbiamo preso impegni importanti, ma non potevamo non prenderli – ha detto – Ad “etico” e “utile” aggiungerei il termine “necessario”. Non abbiamo più tempo da perdere. Ognuno per il suo pezzo, dobbiamo tutti alzare l’asticella, compresi i cittadini consumatori”.

Posizioni raccolte e condivise anche dal Ministero della Transizione Ecologica, che per voce della sua dirigente, Barbara Clementi, ha affermato: “Serve uno sforzo da parte di tutti, con dinamiche corali. L’engagement dei territori sarà determinante, in questo senso. Sarà inoltre fondamentale il processo di semplificazione, a cui dovrà accompagnarsi un grande sforzo in termini di trasparenza. Il rischio di corruzione, visto l’arrivo dei fondi del PNRR, è alto, ma la trasparenza dovrà essere la nostra arma per prevenire infiltrazioni malavitose”.

“Il connubio tra eticità e sostenibilità è talmente importante da essere decisivo”, ha poi concluso Michelangelo Anderlini,  co-fondatore del Business Integrity Forum e imprenditore lombardo, che ha aggiunto: “Sull’esempio delle nostre grandi aziende, che stanno ridando credibilità al nostro Paese, anche le piccole e medie imprese vogliono partecipare al processo di transizione. Un percorso sentito, che può davvero trasformare l’Italia”.

Nel corso del BIF National Event è stato presentato l'ultimo numero di Etica al Centro, il magazine (in formato video) del Business Integrity Forum di Transparency International Italia.

Di seguito la playlist completa di Etica al Centro 2021 sul nostro canale YouTube.

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