Il CPI 2022 posiziona il nostro Paese al 41esimo posto, con un punteggio di 56. L’Italia guadagna una posizione nella classifica globale e conferma il punteggio dello scorso anno.
L’evento di presentazione dell’Indice di Percezione della Corruzione CPI 2022 si è tenuto martedì 31 gennaio 2023, in diretta streaming da Roma, presso la sede della Rappresentanza in Italia della Commissione e del Parlamento Europeo. In apertura, i saluti di Antonio Parenti, Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, e di Fabrizio Spada, Responsabile relazioni istituzionali del Parlamento europeo in Italia. Sono poi intervenuti la Presidente di Transparency International Italia, Iole Anna Savini, il Sottosegretario di Stato del Ministero della Giustizia, Andrea Delmastro, il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Giuseppe Busia, ed il Coordinatore del tavolo interistituzionale anticorruzione del Ministero degli Esteri, Fabrizio Marcelli.
Come illustrato dalla Presidente di Transparency International Italia, il CPI 2022 conferma l’Italia al 17esimo posto tra i 27 membri dell’Unione Europea e figura così tra i paesi che hanno registrato maggiori progressi dal 2012 al 2022 in un’area geografica in cui, per più di un decennio, non ci sono stati avanzamenti.
La Presidente Savini ha quindi dichiarato - “Il risultato è senz’altro frutto dell’applicazione delle misure normative in tema di prevenzione della corruzione adottate nell’ultimo decennio e dell’attenzione che su di essa ha riversato il decisore politico. Il clima generale di fiducia verso il funzionamento del sistema dell’anticorruzione, alimentato anche dagli sforzi profusi da numerosi stakeholder del settore privato e della società civile, non è stato tuttavia tale da consentire un più deciso passo in avanti.”
Sul punto anche il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Giuseppe Busia - “L’Italia ha fatto importanti passi in avanti nella lotta alla corruzione. Lo dico con orgoglio, ma anche con responsabilità, perché questo ci impegna a intensificare il cammino. Non possiamo dirci pienamente appagati. La lotta alla corruzione richiede l’impegno costante del Paese, la dedizione quotidiana di governo, parlamento, istituzioni e società civile".
Nel rapporto si evidenzia anche come la volatilità della politica abbia comportato ritardi nell’adozione della disciplina del lobbying e del conflitto di interessi. “A tali fattori, propri del nostro Paese, si aggiungono i temi più generali della sicurezza e dell’incombente rischio di recessione, quali conseguenze diretta del conflitto bellico in atto”, ha affermato la Presidente. Sulla disciplina del lobbying e del conflitto di interessi è intervenuto anche il Presidente A.N.AC., Giuseppe Busia - “Chiediamo a governo e parlamento una legislazione sulle lobby. Non va criminalizzata l’attività delle lobby (…). È però necessario rendere trasparente tale attività; - Quello che serve sono limiti stringenti e trasparenza assoluta su benefici diretti e indiretti, anche non finanziari, del lobbista e del rappresentante politico. Vanno colpiti i conflitti d’interesse che si creano e sanzionate le violazioni anche degli obblighi dichiarativi.”
La Presidente ha quindi richiamato i sette punti operativi dell’agenda politica proposti da Transparency Italia alle forze politiche lo scorso settembre, evidenziando come lo sviluppo di nuovi strumenti, l’impegno delle Istituzioni e degli Enti, il contributo della società civile, siano imprescindibili per far avanzare l’Italia sui gradini più alti della classifica CPI. Tra questi, alcuni si sono concretizzati nella recentissima adozione della nuova disciplina degli appalti pubblici, nella valorizzazione del ruolo di A.N.AC., nel dibattito sull’abuso d’ufficio e nella disciplina del whistleblowing. Sotto quest’ultimo profilo, lo schema di decreto legislativo approvato a dicembre 2022, ed ora all’esame del Parlamento, porterà ad un testo definitivo in primavera, sul quale peraltro Transparency Italia è stata audita in Commissione Giustizia.
“I progressi degli ultimi dieci anni non ci devono indurre ad abbassare l’attenzione” – dichiara Giovanni Colombo, il Direttore di Transparency International Italia - “c’è ancora molto da fare in tema di anticorruzione ed alcune questioni rilevanti vanno risolte al più presto: la messa a disposizione del registro dei titolari effettivi e la regolamentazione del lobbying, temi tornati alla ribalta con le recenti lacune emerse a livello europeo e il nuovo codice appalti che sarà determinante per sostenere eticamente le realizzazioni del PNRR."
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