Abbiamo pubblicato il position paper I principi e le regole del nuovo Codice dei contratti pubblici alla prova della trasparenza, un contributo di Transparency International Italia al dibattito che è scaturito a valle dell’approvazione del nuovo Codice dei contratti pubblici D.Lgs. 31 marzo 2023, n. 36, divenuto efficace il 1° luglio 2023.

Lo schema seguito dal Legislatore percorre la strada della semplificazione normativa e amministrativa: la scelta di un Codice autoesecutivo è quella di allargare le maglie della discrezionalità amministrativa delle Stazioni appaltanti.

L'estensione del potere discrezionale delle Amministrazioni aggiudicatrici e i suoi riflessi applicativi ci suggeriscono che esista il rischio di un indebolimento dei presìdi di tutela della legalità e della trasparenza. Il che determina un punto di rottura con la precedente evoluzione della disciplina, da sempre orientata ad assicurare la legalità e la trasparenza delle procedure.

Ogni semplificazione, normativa e amministrativa, non può incidere sull’essenza della disciplina dei contratti pubblici e sui suoi meccanismi fondamentali: la leale concorrenza, la legalità e la trasparenza, la responsabilità dei soggetti coinvolti.

I punti più rilevanti sui quali si auspica una specifica attenzione del Legislatore e degli operatori del diritto:

1. le maglie larghe della discrezionalità amministrativa esigono opportuni ed effettivi temperamenti, da individuarsi oltre le statuizioni di principio, nell’esperibilità dell’azione contro l’inerzia dell’Amministrazione nella stipula del contratto; nella tutela del ragionevole e legittimo affidamento degli operatori economici; nella effettiva digitalizzazione delle procedure evidenziali;
2. la ‘stretta’ sulla digitalizzazione, che può agevolare la semplificazione delle procedure e accrescere l’efficienza, l’efficacia e l’economicità dell’azione amministrativa ma impone una riorganizzazione delle Amministrazioni pubbliche e un'adeguata formazione del personale pubblico;
3. le misure di semplificazione e di accelerazione delle procedure (introdotte durante l’emergenza sanitaria ed ora portate a regime) devono rientrare sotto la lente della trasparenza e del buon andamento per evitare che contingenti esigenze di ripresa e di rilancio del Paese offuschino l'attenzione ai valori dell’anticorruzione.