Il workshop, ospitato dal Segretariato di Transparency International, ha riunito i rappresentanti di nove capitoli nazionali – Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Portogallo, Slovenia e Spagna – e la delegazione presso l’Unione Europea (Transparency International EU). Lo scopo principale dell’attività è stato quello di promuovere uno scambio di prospettive tra i vari Paesi, al fine di sviluppare un primo sguardo d’insieme, comparato e transnazionale, sull’accesso ai dati sugli asset che possono costituire indicatori di riciclaggio, sia nei Paesi coinvolti che a livello europeo.
Da questa analisi preliminare, sostenuta dai primi risultati della ricerca sul campo, sono emersi dei dati interessanti:Dal punto di vista dell'Italia emerge un ecosistema antiriciclaggio nazionale avanzato e un livello di competenza e formazione delle autorità pubbliche mediamente alto rispetto ad altri Paesi, anche grazie alla presenza di autorità specializzate (Guardia di Finanza) e una consolidata esperienza nell’attività di prevenzione e repressione nel settore dell’antimafia. Al contempo emerge un ampio margine di miglioramento, che potrebbe trovare applicazione con l'implementazione di alcune buone pratiche di prevenzione in accordo tra soggetti obbligati e società civile.
Il workshop è stato anche un'occasione per definire delle priorità di advocacy e disseminazione da portare avanti a livello europeo e nazionale nella seconda fase del progetto Step EU. Il cui obiettivo primario resta quello di migliorare il livello di accessibilità e la qualità dei dati sugli asset che possono costituire indicatori di riciclaggio di capitali illeciti.Il nuovo pacchetto antiriciclaggio disciplina la regolamentazione del Registro dei titolari effettivi disponendo condizioni più stringenti sulla trasparenza della titolarità effettiva e definendo i criteri di individuazione della stessa. In Italia il Registro dei titolari effettivi è sospeso. A ottobre 2024 il Consiglio di Stato ha pubblicato delle ordinanze collegiali con le quali ha riportato la decisione su alcune questioni rilevanti alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea.