L’Italia è in ritardo nell'implementazione del Registro dei titolari effettivi

La Commissione Europea ammonisce il nostro Paese con una lettera di costituzione in mora per la mancata istituzione del Registro.

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La Commissione Europea, lo scorso 26 gennaio, ha inviato una lettera di costituzione in mora all’Italia per la non corretta applicazione della V Direttiva Antiriciclaggio. La lettera fa riferimento a uno degli elementi centrali della Direttiva: l’istituzione del Registro dei titolari effettivi. In assenza di una risposta soddisfacente, entro due mesi, la Commissione avvierà la procedura d’infrazione 

L’Italia è l’unico Paese dell’Unione europea a non aver ancora attivato il Registro. Ad oggi siamo in attesa della pubblicazione del provvedimento del Ministero delle Imprese attestante l’operatività del sistema di comunicazione e quindi la sua attivazione.   
 
A novembre 2019 è entrato in vigore il decreto legislativo di attuazione della V Direttiva europea Antiriciclaggio (modifica della IV Direttiva Antiriciclaggio 2015/849). Il testo prevedeva, così come richiesto dall’Unione Europea, la creazione di un Registro in cui fossero raccolte le informazioni sui titolari effettivi di imprese, persone giuridiche private e fondi fiduciari, con lo scopo di incrementarne la trasparenza e prevenire il riciclaggio di denaro.    

Per dare piena attuazione al Registro, a maggio 2022, è arrivato il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) che ha stabilito i dettagli operativi dell'implementazione. Nel decreto è previsto un accesso pubblico al Registro da parte delle autorità, dei soggetti obbligati e del pubblico. I dati di società e persone giuridiche private saranno disponibili all’accesso pubblico incondizionato, invece la sezione speciale del registro, relativa ai fondi fiduciari e agli istituti giuridici affini, saranno accessibili solo provando un legittimo interesse.

Dal 2019 Transparency International, con la campagna Reforming global standards on beneficial ownership transparency, si impegna per la creazione di un Registro pubblico globale dei titolari effettivi. Il diritto di accedere alle informazioni sui titolari effettivi da parte della società civile, anche attraverso le sue organizzazioni e la stampa, è fondamentale nel contribuire a mantenere la fiducia nell’integrità delle operazioni commerciali e del sistema finanziario, nonché nella prevenzione del riciclaggio di denaro proveniente da attività criminali e dalla corruzione transfrontaliera. 

Società anonime e altri schemi “opachi” vengono spesso usati negli schemi corruttivi, nel riciclaggio di denaro nei casi di evasione fiscale, come è risultato, per esempio, dalle inchieste sui paradisi fiscali Pandora Papers. Riteniamo dunque fondamentale attivare il Registro al più presto e secondo gli obblighi delle normative antiriciclaggio dell’UE

A Novembre dello scorso anno, una sentenza della Corte di Giustizia dell’UE ha invalidato la disposizione della Direttiva sull’accesso del pubblico alle informazioni sulla titolarità effettiva. A seguito della sentenza, alcuni Paesi europei hanno deciso di sospendere l’accesso pubblico ai rispettivi Registri. La mappa evidenzia la situazione nei paesi UE prima e dopo la sentenza della Corte di Giustizia. 
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